Alto Adige, peggiora il clima di fiducia del commercio al dettaglio

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Cciaa Bz Commercio al dettaglio redditività per branca 1La periodica indagine del “Barometro dell’economia” segnala l’evoluzione in negativo

Le rilevazioni effettuate in autunno per il barometro dell’economia dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano evidenziano una lieve flessione del clima di fiducia nel commercio al dettaglio. Solo sette imprese su dieci prevedono una redditività soddisfacente per l’anno in corso. Il clima di fiducia resta modesto anche nel settore del commercio e della riparazione di veicoli.

Il commercio al dettaglio risente del calo di fiducia dei consumatori altoatesini e del diminuito potere d’acquisto dei turisti italiani. Per il 2014 i commercianti prevedono un fatturato modesto sia con la clientela locale, sia con gli ospiti. Anche gli elevati costi di esercizio e le difficoltà di accesso al credito rappresentano tuttora un problema per questo settore. La quota di esercenti che considerano soddisfacente la redditività conseguita nell’anno in corso si ferma così al 71%. A esprimere maggiore ottimismo sono i gestori di supermercati e i rivenditori di prodotti cosmetici e farmaceutici, mentre i più insoddisfatti sono i commercianti del settore alimentare.

Per il prossimo anno non si attendono miglioramenti: la quota di dettaglianti che prevedono ricavi soddisfacenti nel 2015 resta invariata al 71%. Il fatturato non dovrebbe aumentare né per quanto riguarda la clientela locale, né per ciò che attiene i turisti italiani o stranieri. Molte imprese risentono inoltre della pressione sui prezzi dovuta al diffondersi del commercio online.

Michl Ebner, presidente della Camera di commercio altoatesina, sottolinea l’importanza del commercio di vicinato: «nei piccoli centri molti esercizi al dettaglio sono al limite della sopravvivenza. Essi devono pertanto essere sostenuti, in modo da garantire la qualità di vita e l’attrattività turistica nelle zone rurali».

Anche nel commercio di veicoli il clima di fiducia è modesto, complice l’elevatissimo carico fiscale al momento dell’acquisto e, successivamente, per gli oneri di gestione. Si tratta di un comparto assai sensibile all’andamento congiunturale e negli ultimi anni le immatricolazioni di automobili da parte di privati sono crollate anche in Alto Adige. I dati relativi al primo semestre 2014 confermano la tendenza negativa, con un -9,3% di immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2013. Solo il 69% delle imprese appartenenti al settore del commercio e della riparazione di veicoli (comprendente anche officine, carrozzerie, gommisti, impianti di lavaggio e distributori di carburante) valutano positivamente la propria redditività nel 2014. Questo dato rappresenta comunque un notevole incremento rispetto allo scorso anno e per il 2015 si prevede un ulteriore piccolo miglioramento, con il 72% degli intervistati che conta di conseguire una redditività soddisfacente.

Cciaa bz Redditività nel commercio al dettaglio 1Per Walter Amort, presidente Unione commercio turismo servizi Alto Adige aderente a Confcommercio, «in Alto Adige è già stato raggiunto il limite di metri quadri di superficie del commercio al dettaglio. Attualmente, con circa 1.800 metri quadri per 1000 abitanti, siamo in testa alla classifica italiana. Tutto ciò che dovesse aggiungersi ora, in termini di superfici di vendita, condurrebbe unicamente a una sostituzione – a tutto svantaggio delle molte piccole aziende a conduzione familiare».

Secondo Federico Tibaldo, presidente Confesercenti Alto Adige, «i dati confermano che il commercio al dettaglio soffre per eccesso di offerta rispetto ad un calo della domanda con l’aggravante che si prospettano ulteriori aperture di grandi superfici che avrà come effetto la chiusura di altri negozi, soprattutto di piccole dimensioni, andando a peggiorare ulteriormente una situazione certamente non positiva».