La giunta vara il principale documento di programmazione della legislatura. Rossi: «tre le priorità: innovazione per creare sviluppo, welfare equo e solidale e pubblica amministrazione efficiente e responsabile»
Crescita e innovazione: sono gli imperativi contenuti nel nuovo Piano di sviluppo provinciale (Psp) per la XV legislatura, principale documento di programmazione della Provincia di Trento, quello che “detta la linea” per il futuro approvato dalla Giunta, al termine di un percorso che ha visto anche una fase di partecipazione e condivisione con i cittadini.
Il Psp punta su un’innovazione in grado di produrre sviluppo, «che – secondo il presidente della giunta provinciale Ugo Rossi – offra risultati, non autoreferente, capace di collegarsi alla struttura produttiva provinciale per migliorare», ed inoltre che valorizzi il capitale umano, a partire da dove esso si forma, ovvero dalla scuola.
Particolare attenzione viene riposta su un welfare equo e responsabile e su una pubblica amministrazione che generi e accompagni l’auspicata crescita economica, da cui derivano le risorse necessaria al buon funzionamento dell’Autonomia. Il tutto con coerenza e realismo, tenendo conto di un quadro della finanza pubblica profondamente mutato, il che impone anche una discontinuità con il passato: le azioni in atto o già programmate verranno mantenute solo se compatibili con la nuova situazione.
Per affrontare queste sfide, e per tutte cogliere le opportunità offerte dalla competizione internazionale, è necessaria la massima cooperazione fra tutti gli attori territoriali. Il documento – che trova prima concreta attuazione nella manovra di Bilancio 2015 appena approvata dal Consiglio provinciale – si mantiene comunque aperto e flessibile, perché il contesto può cambiare, e pone una particolare enfasi sulla valutazione delle azioni proposte, specie quelle più innovative, ad esempio quelle riguardanti la nuova delega sugli ammortizzatori sociali.
Sei le aree strategiche in qui si articola il programma di interventi: capitale umano; lavoro; economia; società; identità territoriale e ambientale; autonomia e istituzioni. Tre infine i progetti intersettoriali: Progetto Trentino trilingue; Progetto Collegamento scuola–lavoro; Progetto cooperazione territoriale.
I principali contenuti del Psp sono stati illustrati il 29 ottobre scorso in occasione della presentazione della manovra di bilancio 2015– 2017 alle parti economiche e sociali. La proposta di Psp è stata in seguito trasmessa al Consiglio delle autonomie locali e alla competente Commissione del Consiglio provinciale per l’acquisizione dei relativi pareri, fino ad arrivare all’approvazione di oggi. La manovra di Bilancio 2015 rappresenta la prima concreta attuazione della visione strategica contenuta nel documento.
Nel dettaglio, il Psp punta alla partecipazione e condivisione. Il documento è stato definito tenendo conto delle proposte e delle osservazioni pervenute dai diversi soggetti, pubblici e privati, a seguito di una procedura di consultazione sulle Linee guida. Il Piano è, e vuole essere, un quadro di riferimento per le diverse forze presenti sul territorio, affinché cooperino al raggiungimento di obiettivi comuni.
Il Psp presenta un quadro di azioni strategiche che si basa su un’approfondita analisi oggettiva della situazione economica e sociale esistente ed è quindi compatibile con le condizioni della finanza pubblica provinciale. Il Piano si inserisce in un insieme di azioni già in atto o in programma, per dare loro coerenza, eventualmente riorientandole e offrendo spunti per nuove azioni e linee operative volte a realizzare il nuovo modello di sviluppo. Il quadro delle misure è necessariamente selettivo.
In un contesto difficile come quello attuale, l’azione della Pubblica amministrazione deve essere orientata alla sperimentazione di nuove azioni ed anche alla più attenta valutazione delle politiche sviluppate, al fine eventualmente di riconsiderare azioni e interventi sulle base dei risultati conseguiti.
Le tre linee strategiche sulle quali puntare per tornare a crescere sono: l’innovazione che dà risultati. Bisogna privilegiare le attività che creano innovazione e mettono il Trentino in linea con gli standard competitivi attuali. Privilegiare quindi un’innovazione che offre risultati, non autoreferente, capace di collegarsi alla struttura produttiva provinciale per migliorare il potenziale competitivo sui mercati internazionali. Nel campo dell’assistenza, bisogna mantenere e rafforzare la coesione sociale attraverso un sistema di protezione che, pur mantenendo caratteri universalistici, sia centrato sullo sviluppo della responsabilità individuale e collettiva e sulla partecipazione attiva al lavoro e alla crescita del volontariato.
Infine, la Pubblica amministrazione deve crescita: il Trentino ha bisogno di una funzione pubblica innovativa, efficiente e ringiovanita, attenta a favorire la produzione di reddito e benessere. Nella competizione globale la qualità dei servizi amministrativi rappresenta il vantaggio competitivo più importante per attrarre investimenti e talenti.