Pellet, critiche alla decisione di Renzi di aumentare l’Iva dal 10 al 22%

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4 BIO-EN-AREA biomasse pellet legno
4 BIO-EN-AREA biomasse pellet legnoIl Governo vuole tassare un combustibile pulito ed ecologico alla stregua degli inquinanti gasolio e metano. Ancora una volta penalizzate le popolazioni di montagna

Il pellet, palline di segatura di legno pressata meccanicamente, negli ultimi anni ha visto una considerevole diffusione tra le popolazioni di montagna che lo hanno adottato per alimentare dapprima le stufe a lega e ultimamente moderni impianti di riscaldamento con produzione combinata di acqua calda sanitaria.

L’ampliamento dell’uso del pellet ha avuto come effetto positivo anche la spinta ad una più decisa manutenzione del patrimonio boschivo, con il recupero di ramaglie non utilizzabili nell’industria della trasformazione del legno, riducendo contemporaneamente la presenza di materiale che può alimentare gli incendi boschivi. Inoltre, essendo una biomassa rinnovabile, esso soddisfa gli obiettivi d’inquinamento di Europa 2020. Infine, a differenza di altri prodotti energetici da riscaldamento, il pellet ha il vantaggio di costare meno a parità di rendimento.

Nel NordEst si concentra il numero maggiore di produttori di pellet con un fatturato che supera i 150 milioni di euro, che viene raddoppiato se si considera la produzione e distribuzione del prodotto.

sergio divina intervento in aula senato 2 1Con uno specifico emendamento presentato alla Commissione Finanze del Senato, il Governo Renzi ha pensato bene di aumentare l’Iva grvante sul Pellet portandola dal 10 al 22%. Una bella mazzata che causerà un ulteriore esborso in capo alle famiglie già duramente provate dalla crisi economica. Una nuova tassa sul freddo e sulle popolazioni di montagna che ancora una volta sono penalizzate rispetto ad altre realtà, come quelle meridionali, che a tutt’oggi godono inspiegabilmente di aliquote Iva e accise agevolate per i prodotti da riscaldamento, nonostante il freddo a quelle latitudini sia assai meno problematico che nelle aree alpine.

Sull’aumento improvviso della tassazione sul pellet intervengono i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia appartenenti al gruppo di Autonomia Respnsabile (Renzo Tondo, Roberto Revelant, Roberto Dipiazza, Valter Santarossa e Giuseppe Sibau) che hanno invitato la presidente della Regione nonché vicesegretario nazionale del PD Debora Serracchiani a farsi parte attiva per fare ritirare il rincaro. Sul tema interviene anche il vicecapogruppo della Lega Nord al Senato, Sergio Divina, per il quale «l’aumento dell’Iva sui pellet è un colpo all’energia pulita ed l’ennesimo e vergognoso sgambetto di Natale che il governo ha riservato a 2 milioni di famiglie». Secondo Divina «l’uso dei pellet andrebbe incentivato, perché si tratta di un combustibile naturale e, in quanto derivato da prodotti di scarto del legno, stimola la pulizia e la manutenzione dei boschi. Disincentivare fiscalmente l’utilizzo di combustibile pulito, a poco prezzo, è una mossa suicida. Il governo torni sui suoi passi, nel nome del buon senso».