All’ospedale di Borgo Trento a Verona manichini “viventi” e avatar per simulare ed imparare le tecniche d’intervento
Nemmeno tanto tempo fa se ne occupavano solo i film di fantascienza. Oggi i “robot viventi” sono realtà e, nel Veneto, serviranno ad addestrare giovani medici, chirurghi e infermieri ad intervenire nella maniera più corretta su un paziente.
Gli “avatar” hanno “preso servizio” all’ospedale Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dove è stato presentato il Centro di simulazione e formazione avanzata della regione del Veneto (Si.F.A.R.V.), una modernissima struttura realizzata su una superficie di 3.000 metri quadrati e interamente dedicata alla formazione di medici specialisti, infermieri, tecnici delle professioni sanitarie e addirittura personale amministrativo operanti nell’Azienda veronese e in tutto il sistema sanitario veneto.
Questo spaccato di futuro è stato visitato e presentato alla presenza di numerose autorità, tra le quali l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il Rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor e il direttore generale dell’Azienda sanitaria Sandro Caffi.
«Studi americani – ha riferito Coletto – indicano che occorrono anche decine di tentativi per un giovane sanitario prima di raggiungere la perfezione in una semplice operazione di intubazione. Con questo Centro, il Veneto e Verona dimostrano una volta di più di essere all’avanguardia nazionale e di saper progredire anche in una tremenda stagione di tagli nazionali che, nel modo più odioso, ricadono sempre e sempre di più sulle realtà virtuose, come il Veneto. Anche in questo caso – ha aggiunto – ci allineiamo al meglio del mondo, perché vogliamo che la qualità professionale dei nostri operatori sanitari sia sempre all’avanguardia. Sono e resteranno i migliori, a garanzia del cittadino che da loro può aspettarsi la miglior assistenza possibile e le miglior capacità tecniche in ogni situazione».
Grazie all’utilizzo di questi “manichini ipertecnologici” il panorama della formazione avanzata garantita dal Centro Regionale è completo. Vi trovano infatti collocazione innumerevoli tipologie di laboratorio, distribuite in specifiche aree. Si svolgeranno simulazioni sui manichini, simulazioni virtuali (avatar), simulazioni virtuali avanzate per le maxiemergenze, simulazioni organizzativo-situazionali, simulazioni in chirurgia laparoscopica e robotica, in cardiochirurgia e perfusione, in radiologia interventistica e in neuroradiologia, in ostetricia e ginecologia, ed anche in emergenza-urgenza con l’utilizzo di sofisticati sistemi di simulazione avanzata.
Sorprendente la simulazione dimostrativa effettuata e concentrata su ostetricia e ginecologia. Utilizzando il manichino “vivente” di una gestante (il suo nome è “Victoria”) è stato simulato un vero e proprio parto, con la nascita del bimbo (“Andrea”) e con il verificarsi delle diverse complicanze possibili, come posizione scorretta, parto podalico e cordone ombelicale avvolto sul nascituro. Non meno affascinante l’altra simulazione seguita di radiologia interventistica e chirurgia vascolare. Utilizzando la Tac di un paziente reale, grazie a questi simulatori è possibile “provare” sul manichino il tipo di intervento da eseguire prima di effettuarlo sul malato.