IV rapporto Uil sui costi della politica: il taglio della spesa è ancora una chimera

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euro soldi mazzette 100x100 1Per il funzionamento della macchina dello Stato centrale, nel 2014, previste spese per oltre 3 miliardi di euro,in aumento del 2% rispetto al 2013 (più 60 milioni di euro)

I costi della politica, a livello nazionale, non accennano a diminuire, nonostante tanti annunci a volte anche roboanti.Ben che vada gli importi del 2014 confermano le spese dell’anno precedente, ma spesso sono in aumento. Infatti, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale UIL, per il funzionamento degli organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, indirizzo politico dei Ministeri), secondo il bilancio dello Stato assestato (luglio 2014), quest’anno i costi saranno di oltre 3 miliardi di euro, in aumento del 2% (più 60 milioni di euro) rispetto al 2013.

I dati sono stati elaborati dal Servizio politiche territoriali della Uil sui bilanci preventivi di spesa 2013 e 2014, raffrontando la spesa dei 2 anni tenendo conto della manovra di assestamento del bilancio dello Stato (ottobre).Il raffronto prende in considerazione i preventivi di spesa, in quanto essi rappresentano l’atto principale con cui si manifestano le scelte politiche dei singoli livelli istituzionali: esecutivi (Governo) e legislativi (Parlamento).

Per il funzionamento degli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale), per il 2014, sono previste spese per 1,8 miliardi di euro in aumento dello 0,3% rispetto allo scorso anno (più 5,8 milioni di euro).Stabili le spese per la Presidenza della Repubblica (228 milioni di euro: rimane una delle più care d’Europa); quelle per la Camera dei Deputati (943 milioni di euro); quelle per il Senato della Repubblica (505 milioni di euro); così come quelle per la Corte Costituzionale che ammontano a 52,7 milioni di euro.

«Diminuiscono – commenta Loy – ma al “rallenty” (meno 0,4%), le spese per i rimborsi elettorali ai partiti, assestandosi nel 2014 a 91 milioni di euro (meno 380 mila euro rispetto all’anno precedente).Aumentano di 6,2 milioni di euro le altre spese per il funzionamento degli organi costituzionali, dovuti per lo più alle somme da assegnare al Parlamento per il funzionamento dell’“ufficio parlamentare di bilancio”».

Secondo lo studio della Uil, per il funzionamento degli organi a rilevanza costituzionale (Corte dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio giustizia amministrativa della Regione Sicilia), sono previste spese per 527 milioni di euro, in aumento del 5,2% rispetto al 2013 (più 26 milioni di euro).In particolare, per il funzionamento della Corte di Conti la spesa prevista è di 281 milioni di euro (più 4,5%); per il Consiglio di Stato è di 189 milioni di euro (più 7,1%); per il CSM è di 36 milioni di euro (più 3,8%); per il CNEL – del quale si parla sempre di abolizione, salvo mai riuscirci – ammontano a 19 milioni di euro (meno 0,5%); per il Consiglio giustizia amministrativa della Regione Sicilia sono pari 1,8 milioni di euro (più 0,8%).

Per il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2014, Matteo Renzi governante, sono previste spese per 484,3 milioni di euro, in aumento del 5,6% (25,8 milioni di euro), rispetto al bilancio preventivo 2013 (458,6 milioni di euro). Tali dati sono riscontrabili nella Legge di bilancio 2014 (Legge 148/2013), modificata con l’assestamento di bilancio (Legge 145/2014 approvata nel mese di ottobre), che vede per la Presidenza del Consiglio un ulteriore aumento di 6 milioni di euro, rispetto alle previsioni iniziali 2014 (Governo Letta), che erano aumentate a 478,2 milioni di euro.

I costi previsti per l’indirizzo politico dei Ministeri (che comprendono esclusivamente i costi di funzionamento dei centri di responsabilità amministrativa quali il Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro) ammontano a 204,4 milioni di euro, in aumento dell’1,3% rispetto al 2013.

In particolare, la spesa diminuisce in 8 dicasteri (Lavoro, Giustizia, Esteri, Istruzione, Ambiente, Agricoltura, Beni Culturali e Infrastrutture e Trasporti); mentre aumenta in 5 dicasteri (Economia, Sviluppo Economico, Interno, Ambiente, Salute).Alla luce di questi dati, conclude Loy, «la UIL ritiene che una parte preponderante della spesa improduttiva del nostro Paese sia ancora rappresentata dai cosiddetti “costi della politica”. Siamo assolutamente consapevoli che la democrazia ha i suoi costi ma anche che è assolutamente necessario accelerare quel processo di dimagrimento della “azienda politica” che molti cittadini auspicano con il fine di riavvicinare la stessa politica alle persone. Quando pongono il tema del contenimento della spesa pubblica, i nostri governanti e il legislatore dovrebbero occuparsi di introdurre i costi standard anche per i costi della politica. E se ciò dovesse avvenire, la UIL sarà in prima fila ad applaudire».