Secondo l’indagine del “Barometro dell’economia” della Camera di commercio c’è stato un minimo miglioramento rispetto al 2013
Il “Barometro dell’economia” dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano evidenzia ancora un clima di fiducia negativo nell’edilizia altoatesina.
La maggior parte degli imprenditori e delle imprenditrici è insoddisfatta della redditività conseguita nel 2014, anche se vi è stato un miglioramento rispetto allo scorso anno. Nel 2015 la redditività dovrebbe crescere leggermente.
Negli ultimi anni l’edilizia ha sofferto molto del peggioramento congiunturale. Tra il 2010 e il 2013 le concessioni edilizie ritirate sono diminuite di un terzo in termini di cubatura. Anche l’occupazione è in flessione: nel 2014 il numero di lavoratori dipendenti è stato mediamente inferiore del 2,6% rispetto allo scorso anno.
Ciò ha portato a un diffuso pessimismo nel settore: solamente il 48% delle imprese è soddisfatto dei redditi conseguiti nell’anno in corso. Oltre alla debolezza della domanda, molti intervistati lamentano anche un difficile accesso al credito e un peggioramento nella puntualità dei pagamenti dei clienti.
Alcuni segnali fanno tuttavia sperare in un miglioramento. Il clima di fiducia del settore edile, pur negativo, è lievemente aumentato rispetto allo scorso anno e un nuovo rialzo è previsto per il 2015, quando in Alto Adige vi sarà una leggera ripresa congiunturale. La quota di imprese che prevede una redditività positiva per il prossimo anno è pari al 55%, con alcune differenze tra i diversi comparti dell’edilizia. Le previsioni sono più ottimistiche nel settore dell’impiantistica e dei lavori di completamento degli edifici (ad esempio carpentieri, lattonieri, elettricisti, idraulici, piastrellisti, ecc.), mentre la situazione nel comparto della costruzione di infrastrutture resterà critica.
Il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, esprime la sua preoccupazione per questo importante settore: «dobbiamo avere il coraggio di effettuare investimenti orientati al futuro, che aumentino la competitività e la qualità di vita in Alto Adige e nel contempo sostengano l’edilizia. Un esempio è il risanamento energetico degli edifici pubblici».
Per Thomas Ausserhofer, presidente del Collegio dei costruttori edili, «per promuovere un’inversione di tendenza all’Alto Adige serve un contesto più favorevole per gli investimenti e in particolare ci vogliono interventi concreti per la sburocratizzazione. Le nuove leggi provinciali sugli appalti pubblici e sull’urbanistica ci offrono un’occasione unica in questo senso. Inoltre dobbiamo continuare a puntare sull’innovazione, perché le regioni vicine non stanno certo ferme. Proprio in periodi di crisi la mano pubblica dovrebbe privilegiare gli investimenti strategici per sfruttare appieno l’effetto leva garantito dal settore edile».
Secondo Markus Bernard, presidente del gruppo edilizia dell’apa-Confartigianato Bolzano,«il settore delle costruzioni è bloccato ormai da alcuni anni a causa di diversi fattori, che si sommano tra loro: da un lato gli oneri ed i costi per gli edifici pubblici sono in costante aumento; dall’altro elementi come incertezza legislativa, stop ai contributi ed ostacoli burocratici finiscono per frenare anche gli incarichi privati. Il settore edilizio ha necessariamente bisogno di tornare a maturare dei profitti!»