Gli artigiani di Verona impegnati con il sistema scolastico professionale ad accompagnare i giovani verso i mestieri tradizionali

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artigiani-verona-traghettamento-giovani-verso-professioni-artigiane-ilnordestquotidianoPresentata l’iniziativa dell’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino per formare calzolai

Artigiani, enti e istituzioni impegnate per la formazione dei giovani verso l’apprendimento dei mestieri tradizionali, oggi a rischio di estinzione. L’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino ha ospitato la presentazione dell’iniziativa che coinvolge Confartigianato Verona, il mondo della formazione professionale e la regione del Veneto volta a far apprendere ai giovani e ai disoccupati l’arte del calzolaio.

Il progetto si sta concretizzando come attività di orientamento e accompagnamento al lavoro, formazione e tirocinio dedicato a disoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, per lo sviluppo di competenze specifiche relative al mestiere del calzolaio, che coniughino i saperi antichi con le moderne tecnologie.

Il mestiere del calzolaio ha radici molto antiche, ma nel corso dell’ultimo secolo è andato scomparendo a causa dell’industrializzazione dei processi produttivi che ha caratterizzato il settore calzaturiero e più in generale il Novecento. Tuttavia, negli ultimi anni si è palesata una rinascita di questo antico mestiere, grazie all’insorgere di due bisogni opposti: da un lato la richiesta di calzature di qualità, fatte su misura, e dall’altro il bisogno di prolungare la durata delle calzature con riparazioni e adattamenti. Ad incrementare il pericolo della scomparsa della calzoleria contribuisce anche la presunta scarsa attrattività che esercita nei giovani e la reticenza dei piccoli artigiani a trasmettere il loro sapere.

Il progetto di riqualificazione, fortemente voluto da Paride Geroli, presidente dei Calzolai di Confartigianato Veneto e presidente della categoria “Sistema Moda” di Confartigianato Verona, ha incontrato l’interesse e la disponibilità della Regione Veneto, con l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan, con il fondamentale coinvolgimento di UPA Servizi srl, della Atempo Spa, di Speranza Gandolfi, direttrice del Centro professionale Salesiano Tusini e di Don Paolo Balter, direttore dell’Istituto Salesiano Tusini, presso il quale si stanno svolgendo i corsi.

Il progetto si rivolge a 10 persone che hanno perso il lavoro e che si trovano in un processo di riqualificazione: disoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità. I destinatari sono accompagnati lungo un percorso di formazione e tirocinio che comprende numerose attività: counselling, ricerca attiva del lavoro, redazione del dossier delle evidenze, verifica degli apprendimenti, corso di formazione della durata di 136 ore e tirocinio finale di 270 ore presso gli artigiani della provincia associati a Confartigianato Verona.

Gli strumenti acquisiti permetteranno da un lato di approcciare il mondo del lavoro con una prospettiva diversa, consapevoli delle proprie competenze, sia tecniche sia trasversali, necessarie alla promozione di se stessi e all’auto imprenditorialità; dall’altro, i partecipanti riceveranno una formazione specifica per quanto riguarda il mestiere del calzolaio, che coniughi i saperi antichi con le moderne tecnologie, comprendendo dunque sia le tecniche tradizionali sia quelle conoscenze che permettono a questo mestiere di evolversi ed adattarsi ai tempi, come lo studio dei nuovi materiali e della fisiologia del corpo umano. Vi sarà infine la fase di tirocinio pratico, durante la quale sperimentare con mano le tecniche apprese e verificarne l’effettivo apprendimento.

Un progetto ambizioso dunque, che si colloca all’interno di un programma di interventi che hanno lo scopo di fornire un’occasione di riqualificazione a tutte quelle persone che hanno perso il lavoro e che hanno bisogno di strumenti efficaci e competenze specifiche per ritrovare un’occupazione, e che allo stesso tempo vuole salvaguardare un mestiere antico, identificando il percorso migliore affinché quest’ultimo venga “traghettato” di generazione in generazione, adattandosi alle nuove tecnologie senza risultarne snaturato.

Per l’assessore Elena Donazzan «quella del calzolaio è una professione che potrà avere sviluppo nel mercato e questo per ragioni che solo apparentemente appaiono contrastanti: da un lato la crisi che porta alla necessità del riutilizzo o della riduzione dello spreco soprattutto degli articoli di qualità dall’altro il mercato del “Made in Italy” che punta alla valorizzazione dei prodotti di qualità e di pregio. Convince l’idea che l’artigianato possa tornare ad essere motore di nuova occupazione attraverso il recupero dei valori legati al lavoro».

Andrea Bissoli, presidente Confartigianato Verona, ha la «consapevolezza di aver dato vita ad un progetto che, ne sono certo, avrà un futuro, sia come attività formativa, sia come concreta opportunità di crescita e lavoro messa a disposizione dei partecipanti, ci riempie di soddisfazione. Un’occasione che ritengo importante per chi, come i ragazzi, gli uomini e le donne che prendono parte all’iniziativa, ha perso il lavoro, non lo trova e può finalmente guardare al futuro con una nuova prospettiva. Stiamo pensando e studiando anche altri progetti formativi, dedicati ad altre attività artigianali, puntando, ad esempio, ad un’ipotesi di centro di design del mobile a Bovolone, oppure a percorsi professionalizzanti per il restauro, la riqualificazione degli edifici, il settore del legno, l’impiantistica tecnologica. Gli ambiti nei quali sviluppare una formazione professionale che manca sono molti».