Mercato del lavoro, per Confindustria Pordenone il bilancio 2014 è negativo

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giovani formazione professionale 4 1Il dato non raffigura solo la crisi, ma anche la mancanza di adeguate professionalità disponibili

Quest’anno il saldo tra entrate e uscite occupazionali nell’industria e nei servizi per motivi non riconducibili alla congiuntura, è negativo. Alle 4.850 uscite, corrispondono 4.000 entrate. L’industria soffre di più (saldo negativo pari a 540 unità) rispetto ai servizi, che si assestano a -300.

E’ nei segmenti Metalmeccanica ed Elettronica che questo fabbisogno registra i valori più elevati e non viene soddisfatto sia per mancanza di candidati, sia per preparazione inadeguata di quanti si presentano dal datore di lavoro senza però possedere i requisiti necessari. Nelle “Costruzioni” l’impreparazione dei canditati è il fattore scatenante, così come lo è nel “Tempo libero ed altri servizi alle persone”.

Queste, ed altre interessanti indicazioni, raccolte da Excelsior per Camera di commercio di Pordenone, sono state trasferite nelle scorse settimane alle centinaia di genitori che hanno aderito al ciclo di incontri, appena conclusisi, promosso a Pordenone, Sacile, Azzano Decimo e Maniago nell’ambito di “Cometa”, il progetto organizzato da Gruppo Giovani imprenditori e Sezione metalmeccanica di Unindustria in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia.

Obiettivo dell’iniziativa è orientare studenti delle scuole medie e relativi genitori a una più consapevole scelta del percorso formativo, per un futuro in linea con le proprie attitudini, le nuove professionalità più richieste dal mercato del lavoro e la specificità del tessuto produttivo locale.

«Pordenone – è stato detto ai genitori degli alunni – continua ad essere una provincia a forte vocazione manifatturiera, nonostante la crisi. Le aziende manifatturiere necessitano di tecnici preparati e altamente qualificati per proseguire nel processo di sviluppo del territorio poiché la cultura tecnico – scientifica è la forza motrice dello sviluppo. Le scuole tecniche valorizzano il binomio scienza e tecnologia e non distruggono la creatività fornendo una solida preparazione culturale e le competenze per un immediato inserimento del mondo del lavoro».

“Cometa” richiama la forte volontà di enti e istituzioni a contribuire tangibilmente alla crescita e alla formazione di chi giovane oggi sarà protagonista del proprio futuro e di quello della comunità a cui appartiene. Il progetto è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.