«Soldi spesi bene grazie allo spirito di squadra con 46 sindaci. Esempio per tagliatori e spreconi»
«165 milioni di euro dei cittadini Veneti spesi bene, un ospedale all’avanguardia internazionale costruito in 4 anni: economico, con 16 milioni di euro investiti in macchinari di ultima generazione, organizzato secondo gli ultimi dettami della letteratura scientifica per intensità di cura, ecocompatibile tanto che consuma il 27% di energia in meno di uno equivalente.
Il messaggio che mandiamo a Renzi e ai suoi tagli è sì, si può fare anche senza, se si può fare in Veneto si deve poter fare in tutta Italia, basta tagliare gli sprechi e lasciare in pace chi, come noi, lavora e realizza stando attento a ogni singolo euro che si spende». Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, inaugurando a Monselice il nuovo Polo ospedaliero unico dell’Ulss 17 Bassa Padovana, che serve una popolazione di 180.000 abitanti, residenti nei 46 comuni dell’area, realizzato tempi record con un investimento di 165 milioni di euro e con soluzioni costruttive d’avanguardia come l’organizzazione flessibile degli spazi.
La struttura sorge su un’area di 250.000 metri quadrati tra Este e Monselice e, conformemente alla programmazione regionale, dispone di 434 posti letto, ai quali si aggiungono i 165 posti letto di lungodegenza e riabilitazione che rimarranno a disposizione nelle sedi di Conselve e Montagnana, opportunamente aggiornate.
«Qui abbiamo saputo fare squadra alla grande – ha aggiunto Zaia – la Regione, i 46 sindaci che ringrazio per la straordinaria capacità di fare sintesi nell’interesse dei cittadini, tutti i tecnici e gli amministratori che hanno dato il loro contributo. Un’altra lezione all’Italia litigiosa: la politica è una cosa, l’interesse delle persone è un’altra e per noi la gente è assolutamente prioritaria». Zaia ha anche condiviso la scelta di intitolare l’ospedale a Santa Madre Teresa di Calcutta: «un luogo dedicato a curare le persone che ricorda chi ai sofferenti ha dedicato tutta la vita».
Lo sviluppo orizzontale del progetto ha consentito di razionalizzare al massimo i percorsi d’accesso: ad esempio l’ingresso e i 64 ambulatori sono raggruppati in un’unica area sulla destra, mentre, a sinistra, vi sono gli spazi per i prelievi e la dialisi. All’ingresso opera anche il CUP. Le stanze sono singole per il 45% e doppie per il 55%. In queste ultime è stato realizzato un divisorio a scomparsa con trattamento antibatterico. Tutti i letti sono dotati di videochiamata all’infermiera, connessione internet, posta elettronica, TV via cavo e videogiochi. (Alcuni di questi servizi saranno attivi in qualche settimana).
Con il passaggio nel nuovo Polo ospedaliero, viene introdotto un nuovo modello organizzativo dell’assistenza, per intensità di cura anziché per reparto di specializzazione. E’ una delle prime applicazioni in Italia di un modello che trova già importanti riscontri nella letteratura scientifica internazionale per la maggiore efficacia delle terapie. Al momento del ricovero, il paziente sarà infatti classificato secondo il livello di intensità di cura di cui necessita. I livelli saranno 3: due per la degenza medica ordinaria con differente livello d’intensità, uno per la terapia intensiva (18 letti) e sub intensiva (20 letti).
Sono stati investiti 16 milioni di euro in tecnologie. Tra le dotazioni del Santa Madre Teresa di Calcutta si segnalano: 64 ambulatori specialistici, 10 sale operatorie più 1 per parti cesarei d’urgenza, 4 sale operatorie di day surgery e altre 4 per la piccola chirurgia. Sul fronte della diagnostica, invece, troviamo 3 sale TAC, 2 sale RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), 2 sale per Radiologia Interventistica, 7 sale per Diagnostica Radiologica, 10 sale per Ecografia,1 sala per Ecografia Interventistica e 2 sale per Mammografia. La farmacia dell’ospedale è inoltre gestita tramite un robot. E ancora, l’ospedale è dotato di un sistema pneumatico di trasporto per la distribuzione dei farmaci e dei campioni biologici, senza dunque la necessità per il personale di spostarsi all’interno della struttura. Complessivamente, circa il 70% delle dotazioni è completamente nuovo.
Il nuovo Polo è una struttura ad elevata compatibilità ambientale. La produzione di acqua calda avviene grazie a 810 metri quadri di pannelli solari, cui si affianca un impianto fotovoltaico da 70 Kw per la produzione di energia elettrica. Riscaldamento in inverno e climatizzazione in estate sono garantiti da un impianto geotermico da 450 Kw che impiega 900 sonde inserite nei pali di fondazione. Tutta l’illuminazione interna ed esterna è a led. Il tutto ha consentito di ridurre del 27% il fabbisogno energetico rispetto alla media di un ospedale equivalente. Intorno alla struttura è stata realizzata un’area verde di 90.000 metri quadrati dove sono stati piantati 650 alberi. Infine, i parcheggi sono 1.850, tutti gratuiti.