Euregio tirolese, a San Michele il V simposio delle residenze per anziani

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Anziana con medico foto by shutterstock 1I responsabili delle strutture di accoglienza di Trentino, Alto Adige e Tirolo a confronto

Presso il Centro formazione della Fondazione “Edmund Mach” a San Michele all’Adige dirigenti e responsabili delle residenze per anziani di Tirolo, Alto Adige e Trentino si sono riuniti per il simposio euroregionale delle residenze per anziani, giunto ormai alla sua quinta edizione.

Il tema di quest’anno era “Partecipazione attiva ed empowerment per rafforzare le reti – Perché parlate di me e non con me?” Obiettivo dell’Euregio è quello di creare una rete euroregionale e favorire lo scambio di know-how tra gli esperti nell’ambito dell’assistenza agli anziani e delle strutture di accoglienza.

Il simposio ha coinvolto 150 partecipanti, provenienti dai tre territori dell’Euregio, che nel corso dell’intera giornata hanno affrontato la problematica della partecipazione attiva e del cosiddetto “empowerment”, ossia dell’autodeterminazione o autocompetenza, degli utenti e dei loro familiari. L’iniziativa si propone di stimolare una riflessione che consenta di sviluppare servizi sempre più personalizzati. Si tratta di individuare le diverse esigenze degli utenti senza mai perdere di vista la qualità della vita, come ha rimarcato il professor Ennio Ripamonti dell’Università Bicocca di Milano, delineando i fondamenti teorici della questione nel suo intervento dal titolo “Che cosa si intende per empowerment e come può essere favorito?”

Massimo Giordani, direttore dell’Unione provinciale delle residenze per anziani del Trentino (UPIPA) ha presentato il progetto espositivo “MiMeRicordo”, che raccoglie variopinti frammenti tratti dalla memoria e dall’esperienza di vita di centinaia di anziani trentini, rendendo questi ultimi protagonisti all’interno della casa di riposo. La pratica di indire concorsi sul tema della memoria degli anziani si è dimostrata un valido contributo alla creazione di una rete tra le residenze, gli utenti e i loro familiari.

Thomas Zöttl, della casa di riposo e degenza di Unterperfuss in Tirolo, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le residenze per anziani, illustrando la speciale iniziativa che in Tirolo coinvolge cinque strutture impegnate a sviluppare una comune politica di formazione del personale all’insegna del motto: “L’unione fa la forza!”.

Oswald Mair, direttore dell’Associazione delle residenze per anziani dell’Alto Adige, nel suo intervento si è rivolto in particolare ai collaboratori delle strutture e ai prestatori di servizi, affrontando la stretta correlazione tra formazione e mondo del lavoro e la connessa tematica dell’empowerment riferita al personale e a coloro che affrontano un percorso formativo.

Nel pomeriggio sono stati illustrati esempi di “best practices” adottate nei tre territori dell’Euregio. Georg Berger, responsabile delle residenze di Hall in Tirol ha riferito delle positive esperienze fatte nell’ambito della collaborazione interistituzionale, incentrata sull’assistito e il suo ambiente. Rita Obkircher, responsabile tecnico di cura della Fondazione Sarentino, in provincia di Bolzano, ha parlato delle opportunità offerte agli ospiti delle residenze per dedicarsi a occupazioni alternative, portando l’esempio della pittrice ottantanovenne Anna Spieß. «La nostra organizzazione deve porsi come obiettivo quello di valorizzare i punti di forza degli individui rendendo nel contempo irrilevanti le loro debolezze», ha dichiarato Obkircher.

Gianfranco Maino, direttore della Casa di soggiorno di Riva del Garda, in provincia di Trento, ha riportato l’esperienza di Mauro Tomasi, valido atleta in carrozzina, che con il suo ingresso nella residenza ne ha completamente rivoluzionato l’impostazione. «Mauro ci ha fatto capire che una moderna struttura di accoglienza deve sapersi adattare molto più attivamente alle esigenze individuali dei propri ospiti», ha constatato Maino. Nel frattempo la Casa di soggiorno ha introdotto la possibilità di utilizzare gratuitamente Internet, ha strutturato gli orari di apertura in maniera flessibile e promuove l’autonomia degli ospiti in maniera attiva e spesso non convenzionale. La presenza dello stesso Mauro Tomasi e la sua testimonianza hanno supportato efficacemente la validità delle strategie di empowerment adottate presso la Residenza di Riva.