Analisi dei presidenti delle tre Camere di commercio del Trentino, Alto Adige e del Tirolo.
Nel documento strategico “Europa 2020” la Commissione Europea ha individuato in sette linee guida le sfide principali dell’attuale decennio. Una di queste si intitola “Unione dell’innovazione” e persegue l’obiettivo di rafforzare soprattutto le attività di ricerca e sviluppo nelle imprese, alle quali mancano spesso le possibilità strutturali e personali per realizzarle.
L’innovazione è il motore di rinnovamento nell’economia. Senza le numerose innovazioni che quasi sempre derivano da ricerca e sviluppo (R&S), il progresso dell’economia sarebbe impensabile. Solo poche imprese puntano convinte al rinnovamento, mentre molte preferiscono invece modelli commerciali più tradizionali, che rischiano di rallentare lo sviluppo in alcuni settori.
In Europa la quota media di Prodotto interno lordo destinata agli investimenti in R&S ammonta al 2,04%, in Austria raggiunge il 2,77%, in Germania il 2,89% mentre in Italia è all’1,25% circa. Nell’Euregio Tirolese i dati, riferiti al 2011, riflettono una situazione variegata. Il Trentino con l’1,9% di Pil investito si posiziona al di sopra della media nazionale. Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento, osserva che «soprattutto in tempi difficili è importante per l’economia testare nuove strade e investire nello sviluppo, altrimenti si rischia di perdere competitività». Il Tirolo investe in R&S il 2,77% di Pil, confermandosi così nella media austriaca. Il presidente della Camera dell’economia del Tirolo, Jürgen Bodenseer, commenta che «soprattutto per spazi economici ristretti, come appunto il Tirolo, è importante adeguarsi al progresso internazionale e continuare a rinnovarsi».
Per quanto riguarda l’economia altoatesina, si rileva una situazione preoccupante: solamente lo 0,63% del Pil provinciale veniva investito in ricerca. Tale percentuale non è aumentata nemmeno negli ultimi anni. «L’Alto Adige ha ancora molto da recuperare nel settore della ricerca e dello sviluppo, soprattutto se confrontiamo la situazione in provincia con quella dei nostri vicini più diretti, il Tirolo e il Trentino», sottolinea Michl Ebner, presidente della Camera di commercio di Bolzano.