Comparto della grafica stampa del Friuli Venezia Giulia a confronto sullo stato del settore

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stampa rotativa GossIncontro del Gruppo cartarie di Confindustria Udine con Claudio Govini, direttore generale di Assografici

«Fatturato totale -7%, produzione totale -11,7% (-22,8% grafica editoriale; -4,6% grafica pubblicitaria e commerciale): basterebbero questi dati nazionali relativi al 2013 rispetto all’anno precedente per comprendere l’esigenza del settore grafico di rinnovarsi e riposizionarsi».

E’ anche questa una delle motivazioni che ha portato Federico Gollino, capogruppo del Gruppo Cartarie di Confindustria Udine, a promuovere un incontro a palazzo Torriani con il direttore generale di Assografici, Claudio Covini per fare il punto su attualità e prospettive del comparto grafico.

«L’industria della stampa – ha evidenziato Covini nel corso della riunione -, se vuole continuare a giocare un ruolo chiave nel mix della comunicazione, deve saper affrontare cambiamenti importanti, tenuto che sta finendo l’era delle grandi tirature, del semplice stampato tradizionale e del piccolo mercato legato solo al proprio territorio».

confindustria tolmezzo federico gollino 1Quale strada intraprendere? Per Covini tre sono le direttrici: trasformare le aziende in centri di servizi diventando l’elemento chiave nelle attività di marketing e comunicazione; proporre continue soluzioni al cliente; non limitarsi alla sola stampa ma offrire servizi collegati. Ed ancora, «considerando che i grandi volumi continueranno a calare – ha aggiunto Covini – il consiglio è di orientarsi anche verso le basse tirature e verso le richieste di “print on demand” (stampa su richiesta) e di sviluppare la stampa digitale. A tale proposito, dico di non aver paura del cambiamento e di non vedere il digitale come nemico. Occorre saper coesistere aggiungendo valore allo stampato tradizionale».

Il direttore generale di Assografici ha poi parlato dell’importanza per un’impresa grafica di internazionalizzarsi e di valutare le opportunità offerte dalle reti di impresa. Servirebbe poi una politica industriale che promuova e incentivi alla lettura, che introduca misure anticongiunturali (ad esempio un credito di imposta per le imprese sugli investimenti pubblicitari e di comunicazione sulla stampa; credito d’imposta per l’acquisto della carta da parte di editori e stampatori) e che dia incentivi all’innovazione.