Il duo Griminelli-Veneziano alla Filarmonica di Trento

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irene veneziano pianoforte
irene veneziano pianoforteRecital tra flauto e pianoforte tra le pagine di Schubert, Chopin, Ignelzi e Franck

Per il cartellone dei concerti della Società Filarmonica di Trento martedì 4 novembre nella sala dei concerti della Società (ore 20.45) arriva il duo Andrea Griminelli (flauto) e Irene Veneziano (pianoforte).

Il suono delicato e raffinato del flauto di Andrea Griminelli rimane indelebilmente unito alla voce altrettanto inconfondibile di Luciano Pavarotti con il quale, all’età di venticinque anni, si presentava al pubblico internazionale in un memorabile concerto al Madison Square Gardens di New York. Da quel giorno per Andrea Griminelli prendeva il via una intensa collaborazione col celebre tenore approdata agli indimenticabili concerti all’Hyde Park di Londra nel 1990, al Central Park di New York nel 1993, alla Torre Eiffel di Parigi e nella Piazza Rossa di Mosca. Un successo oggi confermato con Andrea Bocelli. Le sue sensibilissime interpretazioni e la tecnica sorprendente, hanno contribuito a consolidare la carriera di Andrea Griminelli facendogli guadagnare riconoscimenti in tutto il mondo, dal Grammy al Prix de Paris.

Accostatosi al flauto all’età di dieci anni, ha studiato con i leggendari Jean-Pierre Rampal e Sir James Galway, che lo definisce “il più grande flautista salito alla ribalta della scena musicale da tanti anni”. Oggi si esibisce nelle sale di tutto il mondo a fianco di Gustavo Dudamel, Yuri Bashmet, Philharmonia di Londra, New York Philharmonic, Rai di Torino.

Irene Veneziano è una pianista italiana singolare in veloce crescita. Dopo la formazione di base all’Istituto Musicale Pareggiato “G. Puccini” di Gallarate si è perfezionata al Conservatorio di Milano, all’Accademia Internazionale di Imola, all’Accademia di S. Cecilia di Roma. Di seguito ha vinto una trentina di concorsi pianistici nazionali e internazionali, semifinalista al Concorso Chopin di Varsavia (2010), “Prix Jean Clostre” a Ginevra (2008), secondo premio al “B&B International Piano Competition” di New York (2009). Ha così potuto iniziare una carriera concertistica brillante, ampiamente riconosciuta all’estero, non solo in Europa ma pure in Asia (soprattutto in Cina), Africa e America debuttando, nel gennaio 2011, al Teatro alla Scala di Milano. Accanto all’attività solistica Irene Veneziano ama coltivare la musica da camera collaborando con importanti musicisti tra i quali i flautisti Andrea Griminelli e Andrea Oliva, la violinista Francesca Dego, il chitarrista Emanuele Segre.

A differenza degli archi o del pianoforte, il repertorio solistico dedicato al flauto in epoca romantica è piuttosto limitato. I rari brani solistici e cameristici composti dagli autori di spicco dell’Ottocento – che certo non si tiravano indietro nell’assegnargli invece un posto rilevante in orchestra – nacquero per lo più su commissione, grazie a legami d’amicizia con noti flautisti dell’epoca. È il caso di Introduzione, tema e variazioni sul Lied “Trockne Blumen” (“Fiori appassiti”) di Schubert, opera composta nel 1824 per l’amico e concertista viennese Ferdinand Bogner. Il tono malinconico del Lied, tratto dal ciclo Die schöne Müllerin, pervade anche queste variazioni in cui domina un’atmosfera di grande introspezione e rassegnazione, talvolta illuminata da momenti di leggerezza e solarità. Un importante esempio della prassi della trascrizione dal repertorio di altri strumenti – in questo caso del violino – è invece la Sonata in La maggiore di Franck (1886), perfetta sintesi di slancio melodico, raffinatezza armonica e innovazione formale, un vero e proprio caleidoscopio di espressioni e atmosfere spesso velate, che ricorrono e si rincorrono in una struttura ciclica, cifra stilistica del compositore. Combinazioni e ricercatezze armoniche unite al ripensamento di forme classiche contraddistinguono la Seconda Sonatina di Michele Ignelzi, concepita in un solo movimento, in cui il compositore ha voluto “concentrare i diversi aspetti d’un lavoro maggiormente esteso in più tempi, fondendoli coi tradizionali elementi della forma sonata”. Una breve incursione nell’universo pianistico chopiniano conduce all’appassionato e celebre Scherzo n. 2 op. 31 (1837), paragonato da Schumann a “una poesia di Lord Byron, così tenero, così ardito, così pieno d’amore come di disprezzo”, tutto basato su un suggestivo gioco di equilibri tra drammaticità e distensione, tra celestiale e demoniaco.

Programma

F. Schubert

(1797-1828)

Variazioni su “Trockne Blumen” op. post. 160 D 802 in mi min.

Andante – Tema. Andantino – Sette variazioni

F. Chopin

(1810-1849)

Scherzo n. 2 op. 31 in si bem. min.

M. Ignelzi

(*1958)

Seconda Sonatina per flauto e pianoforte (Prima esecuzione assoluta su commissione della Società Filarmonica di Trento)

C. Franck

(1822-1890)

Sonata in La magg.

Allegretto ben moderato – Allegro – Recitativo-Fantasia. Ben moderato. Largamente con fantasia – Allegretto poco mosso