Focus di Confindustria Modena in collaborazione con Confindustria Balcani e UniCredit per valutare le possibilità offerte dai paesi ad Est dell’Italia
I Balcani si configurano come mercati nuovi, vicini e con potenzialità di crescita per migliaia di imprese italiane che hanno già sviluppato business e occupazione.
Sono queste le premesse dell’incontro in programma lunedì 3 novembre, presso la sede di Confindustria Modena (Via Bellinzona, 27 – Modena) sul tema “Obiettivo Balcani: l’Italia al centro della nuova Europa”. L’evento rappresenta la seconda tappa del ciclo di appuntamenti (il primo si è svolto a Monza il 15 ottobre; i prossimi si terranno il 25 novembre a Roma e il giorno dopo a Trento), attraverso il quale Confindustria Balcani, la Federazione che raggruppa le associazioni di imprese italiane operanti in Bosnia, Bulgaria, Macedonia, Serbia e Romania, sta presentando il modello imprenditoriale italiano nell’area del SudEst europeo.
L’incontro si pone l’obiettivo di presentare le caratteristiche economiche dell’area ma soprattutto le esperienze dirette di imprenditori che hanno sviluppato una parte delle proprie iniziative in quei paesi e che hanno illustrato le opportunità colte e le criticità affrontate. L’iniziativa modenese di Confindustria Balcani è sostenuta da Confindustria Modena, Confindustria Balcani e dal partner strategico UniCredit, presente capillarmente nell’Europa Orientale.
Il concetto di internazionalizzazione sta cambiando radicalmente, assumendo una rilevanza particolarmente significativa nel contesto della crisi. I Balcani oggi si configurano come mercati nuovi, vicini e con potenzialità di crescita. I dati confermano il ruolo di primo piano dell’Italia nell’area: nel 2013, l’export italiano verso i Balcani ha totalizzato 13,6 miliardi, un risultato superiore a quello diretto in Cina (9,8 miliardi), in Brasile (5 miliardi) o in India (2,9 miliardi). Anche sotto l’aspetto produttivo, i Balcani sono un polo di grande attrattività non solo dal punto di vista logistico, pur importante, ma anche per la tradizione manifatturiera.
«Internazionalizzare, non delocalizzare – sottolinea Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Balcani – questa è la sfida che le imprese italiane devono raccogliere. A Modena vengono raccontate le storie d’impresa dei nostri associati senza filtri e senza nascondere le difficoltà tuttora esistenti, per lanciare il messaggio che i Balcani rappresentano un’opportunità per rafforzare l’intero sistema economico italiano».
I Balcani rappresentano, in ultima analisi, un’opportunità per rafforzare l’intero sistema economico italiano. L’imprenditoria emiliano-romagnola, che contribuisce per il 13% di tutto l’export italiano è chiamata a valutare questa interessante possibilità di internazionalizzazione. Modena, che negli ultimi anni ha saputo creare vere eccellenze industriali ovunque all’estero, contribuisce per oltre un quinto dell’export della regione e si piazza al settimo posto tra le province esportatrici italiane, superando per risultati Roma, Firenze e Napoli. L’export modenese registra inoltre un risultato di tre volte superiore rispetto alla media delle province italiane in tema di esportazioni ed è pari alla somma dell’export di ben 39 province italiane (se prendiamo quelle che esportano meno, ne dobbiamo sommare ben 39 per arrivare all’ammontare di export dell’area modenese). Ciò pur avendo certo patito gli effetti della crisi: l’ammontare di export del 2013 è in effetti leggermente inferiore a quello del 2008; ma se la performance registrata nella prima parte del 2014 dovesse confermarsi alla chiusura dell’anno in corso, allora i livelli di fine 2014 saranno ben al di sopra del 2008 e la crisi potrà essere archiviata, almeno in termini numerici.
«Con l’evento di Modena dedicato ai Balcani, continua l’impegno di UniCredit nel processo di internazionalizzazione delle imprese modenesi – ha detto Giuseppe Zanardi, Area manager Modena di UniCredit – I mercati dell’Est Europa sono tra i primari partner commerciali dell’area modenese. Inoltre nei Balcani il valore aggiunto che può offrire UniCredit è veramente concreto, in considerazione del fatto che il Gruppo è leader in Europa Centro Orientale, con presenza in 15 Paesi, con quasi 2.500 sportelli».
«L’area balcanica è di forte interesse per le nostre imprese associate, per più di un motivo – ha commentato Giovanni Messori, direttore di Confindustria Modena. – Innanzitutto per l’export diretto delle eccellenze modenesi: oltre 250 milioni di euro ogni anno sono frutto delle esportazioni in quella zona. Da rilevare anche, a questo proposito, che le opportunità di crescita continuano a essere interessanti, e non solo nei mercati tradizionalmente più forti, come la Romania, ma anche in Serbia e in Bulgaria, realtà che sono rapidamente tornate ai livelli di acquisto pre-crisi dalla nostra provincia. Inoltre, anche sul fronte degli investimenti la situazione è in movimento. Già numerose imprese associate hanno ampliato la propria produzione aprendo stabilimenti nell’area, per servire i mercati locali e anche quelli limitrofi, vista l’interessante posizione strategica».
«I paesi dei Balcani rappresentano un caso speciale – afferma Aldo Andreoni, direttore del Dipartimento clienti internazionali e multinazionali di UniCredit Bulbank -, per via della presenza molto rilevante delle imprese italiane. Circa il 3% dei beni commerciati nel mondo è “Made in Italy”; ma tale indicatore – cioè la quota italiana di export – è 3 o 4 volte più elevata nei paesi dei Balcani. Le aziende italiane forniscono più del 10% dei beni importati da Serbia, Romania e Croazia».
Le potenzialità dei Balcani – Modena e l’Emilia-Romagna
Nel semestre gennaio-giugno 2014 le esportazioni emiliano-romagnole destinate ai Balcani (ossia dirette in Bulgaria, Romania, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Croazia e Macedonia) sono state di quasi 794 milioni di euro, con un aumento del 12% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Nello stesso arco temporale l’export della provincia di Modena verso l’area balcanica è stato di oltre 124 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al primo semestre del 2013.
Anche per quanto riguarda le importazioni si osserva un aumento: nei primi sei mesi del 2014 l’Emilia-Romagna ha comprato dai paesi balcanici beni e servizi per quasi 563 milioni di euro, con un incremento del 22% su base annua. Nello stesso periodo, le importazioni dai Balcani della provincia di Modena sono state di quasi 93milioni di euro, con un forte aumento rispetto al primo semestre dello scorso anno (+71%).
Nello specifico, risultano particolarmente significativi per l’Emilia-Romagna e Modena gli scambi con la Romania, che figura tra le principali destinazioni dei beni e servizi prodotti sul territorio (specie della regione) ed anche un mercato di approvvigionamento rilevante, soprattutto per la provincia.
Modena e l’Emilia-Romagna nel mondo
Nel primo semestre 2014 il valore complessivo delle esportazioni emiliano-romagnole è stato di oltre 26 miliardi di euro, con un aumento del 4% rispetto ai primi sei mesi del 2013. Il valore delle importazioni è stato di oltre 15 miliardi, con una aumento del 5% su base annua.
Per quanto riguarda Modena, nei primi sei mesi di quest’anno l’export è stato di quasi 6 miliardi, in aumento del 6% rispetto al primo semestre. L’import è stato di poco inferiore ai 3 miliardi, con un incremento del 9% su base annua.