Mercoledì a Trento e giovedì a Merano l’Orchestra Haydn diretta da Arvo Volmer presenta pagine di Reger, Šostakovič e Sibelius
L’Orchestra Haydn inaugura mercoledì 29 ottobre alle 20.30 presso l’Auditorium di Trento (si replica giovedì 30 al Kursaal di Merano alle 20.00) la seconda serie di concerti della 55a Stagione Sinfonica. Sul podio il neo direttore principale Arvo Volmer, chiamato alla direzione della Ballettsuite di Max Reger, del Secondo Concerto per violino e orchestra di Dmitrij Šostakovič (solista il violinista russo Boris Brovtsyn) e della Quinta Sinfonia di Jean Sibelius.
Composta nel 1913 la Ballettsuite, fu eseguita al Kursaal di Merano il 7 novembre 1913, in prima austriaca, poco dopo la presentazione in Germania. Alcuni mesi più tardi Reger subì un crollo nervoso, dovuto al troppo stress, in seguito al quale lasciò la direzione dell’orchestra di Meiningen, curandosi nel sanatorio Martinsbrunn a Gratsch, presso Merano, dove soggiornò dal 28 marzo al 27 aprile 1914, giusto cento anni fa. Dopo questa fase di riposo forzato, egli riprese le sue frenetiche attività, continuando a comporre fino all’ultimo.
Dmitrij Šostakovič costituisce con Sergej Prokof’ev la punta di diamante della musica russa e sovietica del primo Novecento. Composto nel 1967, il Secondo Concerto per violino e orchestra op. 129 fu dedicato dal compositore a David Oistrakh. Fu lo stesso autore a scrivere una lettera al celebre violinista perché accettasse la dedica e l’invito ad eseguirlo in prima assoluta. Il debutto avvenne a Mosca, il 26 ottobre dello stesso anno, con Oistrakh e l’Orchestra Filarmonica diretti da Kyrill Kondrašin, con grande tributo di critica e pubblico.
Autore di sette magnifiche Sinfonie, di poemi sinfonici e musiche di scena ispirate alle saghe e alle leggende nazionali del suo paese, la Finlandia, Jean Sibelius è uno dei geni musicali del XX secolo. La Quinta Sinfonia è, insieme alla Seconda, la più famosa ed eseguita delle sette. Detta “Sinfonia dei Cigni”, perché il compositore raccontò di essersi ispirato al volo di uno stormo di cigni, la Quinta fu commissionata dal governo finlandese per celebrare il proprio cinquantesimo anniversario ed è forse l’unica sua partitura che alternando motivi del patrimonio musicale finnico alle formidabili evocazioni dello sterminato paesaggio scandinavo, sembra illuminata da un solare e solenne ottimismo.
Nato a Mosca nel 1977, Boris Brovtsyn, dopo gli studi alla Scuola Centrale di Musica della sua città, conclusi nel 1994, è stato ammesso al Conservatorio “Čajkovskij”, dove si è diplomato con lode nel 1999. Dal 2000 ha studiato con David Takeno alla Guildhall School of Music and Drama di Londra, vincendo la medaglia d’oro nel 2004. Durante gli anni del perfezionamento è stato premiato al Concorso “Georg Kulenkampff” di Colonia (1994), al Transnet di Pretoria (1996) e al Concorso “Yehudi Menuhin” (1998); finalista al Concours “Reine Elisabeth” di Bruxelles (2001), premiato col Reuters Prize (2001), nel 2002 ha vinto il Concorso “Tibor Varga”.