Riva del Garda, riaperti al pubblico i forti del Monte Brione

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riva del garda monte brione nicolo-archivio-ingarda-trentino-spa-foto-p-borsato 1A cent’anni dallo scppio della Grande Guerra, rivive dopo lungi lavori di restauro e consolidamento la barriera difensiva austrugarica del Garda. Visitabili forte Garda e Batteria di Mezzo

Grazie all’impegno della provincia di Trento che ha finanziato i lavori di recupero e di consolidamento coordinati dal Museo Alto Garda e dal comune di Riva del Garda, due dei più notevoli bastioni fortificati della linea difensiva austrungarica tornano a vivere.

La comunità si riappropria di due forti che erano andati deperendo, vuoi per l’incuria del tempo, vuoi per l’opera demolitoria dei “recuperanti” che, a cavallo degli anni Cinquanta dello scorso secolo, pensarono di riciclare i materiali ferrosi di cui i bastioni erano in gran parte composti. Dopo un oblio durato decenni, forte Garda e Batteria di Mezzo sono nuovamente visitabili grazie all’impegno dell’Ana di Riva del Garda, il sodalizio alpino che ha in gestione le opere fortificate presenti sul territorio.

Riva del garda forte batteria di mezzo 1 1A cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Riva del Garda costituiva il centro della parte meridionale dell’impero austrugnarico, al confine con quello italiano. A quell’epoca risale la decisione austriaca di fortificare i punti più delicati del confine, realizzando bastioni. Nella piana rivana se ne contano ben sette: i quattro forti posti sul monte Brione (forte San Nicolò, forte Garda, Batteria di Mezzo e forte S. Alessando), la Tagliata del Ponale posta nelle viscere della Rocchetta, i due forti di Nago-Torbole e forte Tombio. Un’imponente struttura difensiva posta a scudo delle invasioni che fossero giunte da sud, via terra o via lago.

Forte Garda è stato eretto tra il 1904 e il 1907, a poca distanza di forte San Nicolò (eretto tra il 1860 e il 1862, poi ampliato e riammodernato tre il 1911 e il 1912). Esso è uno dei più moderni forti costruiti dagli austriaci a tutela dei confini meridionali dell’impero e fa proprie le più moderne tecniche costruttive degli edifici corazzati, tra cui ampio ricorso al cemento armato. Di pianta razionale posta su tre livelli seguendo il profilo del monte Brione affacciato verso il lago di Garda, il forte era in grado di ospitare 150-200 militari, oltre ad un nutrito munizionamento per alimentare gli obici posti nelle cupole rotanti alla sommità del forte che dovevano rispondere agli attacchi provenienti dal monte Baldo e dai cannoni da marina installati dagli italiani a Malcesine e a Limone. La sua funzione era difensiva ed offensiva, grazie anche alla presenza di un fossato di gola sul lato verso la montagna e di una lunga galleria di circa 300 metri con scalinate e punti d’osservazione e di sparo.

Sopra forte Garda, sulla sommità del Brione si trova la Batteria di Mezzo: una struttura fortificata d’impronta classica, realizzata tra il 1898 e il 1900, facendo ampio ricorso a conci di pietra tenuti assieme con malta con manto di copertura sommitale di calcestruzzo ad alto spessore. Poteva ospitare un centinaio di militari, che dovevano controllare la piana del fiume Sarca, tra le pendici strapiombanti del Brione e quelle del monte Stivo.

Facilmente raggiungibili a piedi tramite il sentiero della pace che parte nelle vicinanze di forte San Nicolò (dove c’è anche un ampio parcheggio gratuito), la passeggiata si snoda tra gli ulivi e i lecci che caratterizzano la ricca flora mediterranea del Brione, dalla cui sommità a Batteria di Mezzo si domina un paesaggio superbo spaziante su tutta la piana rivana e sul Garda.