Napolitano nomina due nuovi giudici della Corte costituzionale

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UniTn rettrice Daria de Pretis 1La rettrice dell’Università di Trento Daria De Pretis nominata alla Consulta per un mandato novennale

Se il Parlamento riunito in seduta comune continua a non trovare la “quadra” sulla nomina dei due giudici costituzionali di sua spettanza dopo venti sedute andate a vuoto, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fila via rapido e veloce, quasi per dare un schiaffo (l’ennesimo!) ad una classe politica sempre più imbelle ed incapace.

Con proprio decreto, Napolitano ha nominato due nuovi giudici costituzionali in sostituzione di Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro che scadranno a novembre. Si tratta di Nicolò Zanon, avvocato cassazionista e docente ordinario di diritto costituzionale all’Università degli studi di Milano (e fresco componente uscente del Consiglio superiore della magistratura nominato in quota centro destra) e del rettore dell’Univesità di Trento e docente di diritto amministrativo Daria De Pretis, moglie di Giovanni Kessler, già presidente del Consiglio provinciale di Trento e attuale responsabile dell’Unità antifrode della Comunità Europea a Bruxelles.

La nomina della De Pretis è arrivata a sorpresa: «non me lo aspettavo assolutamente – ha dichiarato la neo giudice costituzionale – mi ha chiamato personalmente il presidente per sapere se ero disponibile all’incarico, richiesta cui ovviamente non è possibile rifiutare. Ne sono al contempo onorata ed intimorita, anche se ciò mi costringe a rinunciare al mio mandato di rettore dell’Università che ricopro da poco tempo». Congratulazioni per la nomina sono arrivati da tutte le autorità locali.

Daria De Pretis è un personaggio che predilige il basso profilo e la non ostentazione, che vive del proprio (lei e il marito dispongono di ingenti risorse familiari): sarebbe oltremodo bello vederla impegnata nel riportare la Corte costituzionale su un ruolo più terreno, consono all’attuale crisi che vive il Paese, magari abrogando gli innumerevoli ed ingiustificati privilegi che contornano i “magnifici” 15 componenti del collegio, magari riducendone i pingui emolumenti e i relativi benefits (appartamento a Roma, assistenti personali, auto blu e autista personale a vita e pensione da nababbo). Già, sarebbe proprio bello.