Emilia Romagna, anticipato di due anni il percorso di ristrutturazione di Confindustria

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Tiziana Ferrari, dir Bologna-Roberto Bonora, dir Ferrara-Giovanni Messori, dir Modena - seduti, da sx Alberto Vacchi, pres Bologna-Riccardo Maiarelli, pres Ferrara-Valter Caiumi pres Modena
Tiziana Ferrari, dir Bologna-Roberto Bonora, dir Ferrara-Giovanni Messori, dir Modena - seduti, da sx Alberto Vacchi, pres Bologna-Riccardo Maiarelli, pres Ferrara-Valter Caiumi pres ModenaAvviata la fusione tra le territoriali di Ferrara, Modena e Bologna

I presidenti di Unindustria Ferrara, Riccardo Maiarelli, Confindustria Modena, Valter Caiumi, e Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, hanno sottoscritto una lettera d’intenti che fissa le linee guida per il progetto d’integrazione delle tre realtà associative nell’ambito del progetto di ristrutturazione della rappresentanza sindacale degli imprenditori.

L’obiettivo è di arrivare a un’unica associazione, denominata Confindustria Emilia, capace di garantire maggiore rappresentanza a una realtà territoriale che costituisce il primo polo manifatturiero italiano, più spazio alle piccole e medie industrie e servizi più efficaci a tutti gli associati.

Il documento è stato firmato a Ferrara, a riprova dell’apprezzamento riscosso dalla scelta dell’associazione di aderire fin dai primi passi al percorso di integrazione in atto tra Modena e Bologna e del ruolo che potrà conseguentemente svolgere.

La lettera d’intenti prende le mosse da una duplice constatazione: da una parte, i cambiamenti epocali in atto (primi fra tutti la globalizzazione e il perdurare della crisi economica) determinano profonde necessità di modernizzazione dei sistemi di rappresentanza, storicamente basati su un’organizzazione territoriale definita dai confini provinciali. Dall’altra, le associazioni coinvolte sono sostanzialmente omogenee e complementari, a partire dai settori produttivi rappresentati. Nasce così, nell’ambito della riforma di Confindustria, l’idea di procedere verso l’integrazione, con l’obiettivo di potenziare la rappresentanza del primo polo manifatturiero italiano, attuare le sinergie necessarie per avviare servizi nuovi e sempre più rispondenti alle esigenze in continua evoluzione delle imprese e rafforzare la difesa delle Pmi che non sempre si sentono adeguatamente rappresentate al di là dei confini regionali.

Dalla firma della lettera di intenti, due sono i passaggi chiave che emergono: la presentazione di un progetto dettagliato e condiviso entro maggio 2015 e la fusione in un’unica associazione entro dicembre 2016. Le porte di Confindustria Emilia resteranno aperte a tutte le altre territoriali lungo la via Emilia che desidereranno farne parte.

«Questo percorso – spiega il presidente di Unindustria Ferrara Riccardo Maiarelli – costituisce una sfida impegnativa, ma necessaria: in un momento delicato e difficile per il Paese tutti devono, infatti, mettersi in gioco con passione, avendo il coraggio di compiere scelte forti, coltivando l’ambizione di contribuire a costruire il futuro. Vogliamo che a guidare il percorso siano le esigenze degli associati. Insieme, facendo tesoro delle sollecitazioni che emergeranno, vogliamo disegnare il profilo di un’associazione che continui a erogare i servizi sul territorio, senza perdere quella vicinanza che rappresenta uno dei nostri punti di forza, garantendo nel contempo – grazie all’integrazione – quel salto di qualità di cui le imprese hanno bisogno per essere sostenute con efficacia nella sfida quotidiana della competizione».

Per il presidente di Confindustria Modena Valter Caiumi «si tratta di un obiettivo non più rinviabile sul quale dobbiamo impegnarci tutti con passione e determinazione. Oggi non basta più mettere a disposizione buoni servizi per gli imprenditori. Occorre dare loro il meglio, l’eccellenza. Creare un’unica associazione significa acquisire maggiore autorevolezza, integrare meglio le nostre capacità e sviluppare ancora di più le nostre potenzialità. Sono certo che la fusione darà forma e sostanza a un autentico ampliamento delle performance che potremo mettere in campo per sostenere le imprese, in particolare le piccole, e renderle più forti. Un lavoro che porteremo avanti con i colleghi presidenti di Bologna e Ferrara puntando sui grandi valori della condivisione e della coesione, nel nome dello sviluppo e della valorizzazione del territorio. Unendo le nostre potenzialità potremo dare un contributo ancora più consistente allo sviluppo. Aggregati in un’unica realtà associativa, abbiamo maggiori possibilità di migliorare il nostro sistema industriale e dargli nuova competitività».

Da parte sua, Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, afferma di essere «molto soddisfatto di come il processo di unificazione sta procedendo. Sono consapevole che il mandato dei firmatari è forte del consenso della larga maggioranza delle piccole e grandi imprese associate e questo darà forza alle scelte politiche ed organizzative che dovremo prendere. Diventare una rete associativa di oltre 3.400 imprese, per un totale di 151.000 dipendenti e 17 milioni di euro di contributi associativi, e un polo manifatturiero tra i più robusti d’Europa avrà effetti sulla nostra capacità di restare sui mercati e di attrarre investimenti per tornare a crescere ed a generare posti di lavoro stabili».