Export del NordEst: nel II trimetre i distretti crescono del 5%

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occhiali produzione asciugatura 1Secondo l’indagine condotta dal “Monitor dei distretti del Triveneto”, i distretti del Veneto sono secondi solo a quelli del Piemonte e dell’Emilia Romagna. Male quelli del Trentino Alto Adige

Nel secondo trimestre del 2014, le esportazioni dei distretti triveneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento tendenziale del 5%. Il dato emerge dal “Monitor dei distretti” industriali del Triveneto aggiornato al secondo trimestre 2014, elaborato dal Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca di Trento e Bolzano.

Secondo l’indagine, i distretti veneti sono tra i più dinamici e trainanti (+5,5%), secondi solo nel panorama italiano alle aree del Piemonte e dell’Emilia Romagna. Pur rallentando, hanno mantenuto un buon ritmo di crescita anche quelli friulani (+4,8%); si sono invece portate in territorio lievemente negativo le vendite estere delle aree distrettuali del Trentino-Alto Adige (-1,5%).

In Veneto è salito a 16 il numero dei distretti in crescita sui mercati esteri, al contempo è sceso a sette quello dei distretti che hanno chiuso in calo il trimestre. Di questi, cinque sono legati al sistema casa. Spicca per intensità e dimensioni della crescita l’occhialeria di Belluno, con 689,4 milioni di euro (+72,5% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente). Molto brillante l’andamento del distretto delle carni di Verona, in forte progresso in Germania. Buon contributo anche per le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova, la concia di Arzignano, le calzature del veronese e gli elettrodomestici di Treviso, che hanno registrato un aumento dei valori esportati almeno del 10%. Buona dinamica di crescita anche dal mobile di Treviso, il tessile e l’abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, la meccanica strumentale di Vicenza e la calzatura sportiva di Montebelluna (+6% circa) e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+3%). Inversione di tendenza per le calzature della Riviera del Brenta (+10% tendenziale annuo), e infine torna a crescere l’oreficeria di Vicenza (+1,3%).

L’export dei distretti del Friuli Venezia Giulia, pur rallentando, ha continuato a crescere a ritmi superiori alla media italiana (+4,8% contro +3,1%). Ancora una volta è stata trainante la componentistica e termoelettromeccanica friulana (+5,1%); seguono il mobile di Pordenone (+10,2%) e i vini del Friuli (+9%). Si sono poi riportati in lieve territorio positivo gli elettrodomestici di Pordenone (+2,6%) e i coltelli e le forbici di Maniago (+2,8%). Ha invece chiuso il secondo trimestre in calo il prosciutto di San Daniele che comunque, grazie a una buona apertura d’anno, ha mantenuto sostanzialmente stabili le sue esportazioni nei primi sei mesi del 2014. Nuovo calo, seppur lieve, per sedie e tavoli di Manzano. Sui mercati emergenti (Panama, Venezuela, Egitto, Myanmar, Iraq, Algeria, Bangladesh, Uzbekistan) ha conosciuto uno sviluppo notevole la componentistica e termoelettromeccanica friulana grazie all’acquisizione di importanti commesse.

I distretti del Trentino-Alto Adige hanno subito un lieve calo delle esportazioni (-1,5%), sintesi di andamenti differenziati all’interno della regione. A fronte di una buona crescita delle vendite estere di vini rossi e bollicine di Trento (+8,4% tendenziale, ottimi risultati negli Stati Uniti) e della sostanziale stabilità dell’export di mele dell’Alto Adige, si è verificato un calo delle esportazioni di vini bianchi di Bolzano (-3,5%), di porfido di Val di Cembra (-16,5%), di mele del Trentino (-20,6%), di legno e arredo dell’Alto Adige (-9,5%).

Infine, i dati relativi agli ammortizzatori sociali offrono un quadro meno positivo rispetto a quello che emerge dai dati di commercio estero, scontando anche le criticità del mercato interno. Nei primi otto mesi del 2014, è evidente un’accelerazione delle ore autorizzate di Cig straordinaria, in modo particolare per le sedie e tavoli di Manzano, il mobile del Livenza e Quartier del Piave, la componentistica e termoelettromeccanica friulana e gli elettrodomestici dell’“Inox Valley”.