Zaia: «il servizio di accoglienza piace al 92% degli utenti”. La Giunta intima al comune di Padova di decidere sul nuovo ospedale
Il presidente della regione del Veneto Luca Zaia, alla presenza del sindaco della città Floriano Zambon, il presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro, il direttore generale dell’Ulss 7 Gian Antonio Dei Tos e di numerosi sindaci del territorio, ha inaugurato il rinnovato Pronto soccorso dell’ospedale di Conegliano, realizzato con un investimento di 230.000 euro e ora rispondente in pieno alle indicazioni regionali in materia di assistenza al paziente, a chi si trova nelle sale d’attesa e, più in generale, di “umanizzazione” del rapporto tra la sanità pubblica e il cittadino.
Zaia ha iniziato il suo intervento con un «sincero grazie ai 94.000 uomini e donne che mandano avanti la sanità veneta e contribuiscono ogni giorno alle sue eccellenze, come questo nuovo Pronto soccorso, dove l’umanizzazione e i servizi alla gente sono stati portati al massimo livello possibile», aggiungendo come «un nuovo tassello di una vera e propria rivoluzione culturale avviata 4 anni fa e che oggi si sta concretizzando, con la riorganizzazione generale, con gli ospedali aperti di notte per tagliare le liste d’attesa e venire incontro alle esigenze dei cittadini che lavorano, con le sale d’attesa dei Pronto soccorso attrezzate per rendere il più confortevole possibile un momento sempre difficile anche psicologicamente, e soprattutto presidiate dagli steward che assistono i pazienti, danno loro informazioni sulla situazione complessiva del reparto, sui tempi di attesa, sulle condizioni di congiunti e amici in trattamento. La carenza di informazioni e di contatto con le strutture – ha ricordato Zaia – era una delle lamentele più frequenti che ricevevo e abbiamo così dato risposta a questa lacuna».
Zaia non intende dormire sugli allori: siamo già i migliori ma possiamo migliorare ancora, e per questo rivolgo ai direttori generali l’appello a riconsiderare l’attività dei Centri unici di prenotazione (CUP). A volte io stesso faccio delle telefonate di verifica e qualche volta capita di rivolgere la stessa domanda a tre Cup diversi, ricevendo tre risposte diverse. Ciò non deve accadere e bisogna affinare ancora i protocolli».
Lusinghieri sono stati comunque i dati diffusi sul funzionamento del servizio di Pronto soccorso nell’Ulss 7: solo lo 0,03% dei circa 70.000 pazienti assistiti in un anno dai reparti di Conegliano e Vittorio Veneto ha segnalato qualche disfunzione e il gradimento del nuovo servizio steward in sala d’attesa ha toccato il 92%.
A margine dell’inaugurazione, Zaia ha puntualizzato la posizione della Giunta regionale sulla realizzazione del nuovo ospedale di Padova: a seguito della comunicazione fatta alla Regione da parte della nuova amministrazione comunale che non ha ritenuto idonea la localizzazione della struttura, preferendo un intervento di riqualificazione di quello esistente, si è provveduto alla dichiarazione del non pubblico interesse rispetto alla proposta di finanza di progetto presentata il 30 marzo 2012 per il nuovo ospedale di Padova. La situazione prodottasi dopo la comunicazione del comune, avvenuta il 28 luglio scorso in sede di Coordinamento tra gli enti sottoscrittori del progetto, di non condividere la soluzione oggetto della proposta di project (ospedale nuovo in un’area a Padova Ovest) preferendo la soluzione di realizzazione del “nuovo” intervenendo sull’attuale Policlinico di Via Giustiniani, è stata sottoposta al vaglio giuridico dei legali. Da tale valutazione «è emersa l’impossibilità “rebus sic stantibus”, e ove il comune non riveda la sua posizione, di proseguire con il Progetto di Finanza avviato con la proposta del 30 marzo 2012, che dovrà quindi concludersi con una dichiarazione di non pubblico interesse». Ciò «in considerazione del fatto che la proposta del Progetto di Finanza è strettamente legata alla localizzazione della nuova struttura in una specifica area, e che alla localizzazione dell’opera nell’area medesima (Padova Ovest, ndr) il sindaco del comune di Padova, titolare dei poteri urbanistici e delle competenze anche realizzative nel campo dell’urbanizzazione del sito, ha dichiarato allo stato il proprio fermo dissenso».
L’amministrazione di Padova ha comunque un paio di settimane per comunicare in via definitiva le sue decisioni in materia. «Deve essere chiaro comunque – ha tenuto a riaffermare con forza il Governatore – che la Regione ritiene assolutamente necessario dare a Padova un’organizzazione sanitaria e strutturale nuova e più moderna. Sul tappeto c’è la nostra ultima proposta, che porterebbe a realizzare non uno, ma due ospedali: uno da 1.000 posti letto, assimilabile a quelli di Treviso o Vicenza, dove c’è ora il Policlinico, che accorperebbe il Sant’Antonio e ospiterebbe lo Iov; un altro Policlinico Universitario, nuovo, nell’area che volesse il comune, dove creare il punto di eccellenza internazionale per antonomasia, con altri 1.000 posti letto, tutte le attività universitarie e la ricerca».