Federcoopesca, seminario per i tecnici del settore marittimo

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Seminario Marine Strategy 2 1I pescatori del Veneto si sono riuniti per discutere il futuro derivate dalla nuova direttiva europea “Marine Strategy”

“Gestione integrata di coste e lagune e pianificazione dello spazio marittimo: la tutela delle attività di pesca ed acquacoltura”, è questo il titolo del seminario che si è tenuto al Centro visitatori del Parco del Delta per discutere e affrontare il DL del 13 ottobre 2010 n.190 per l’attuazione della direttiva Europea “Marine Strategy”.

Il seminario è stato organizzato da Confcooperative Federcoopesca con la collaborazione di IUAV Università di Venezia, dell’Alleanza Cooperative Italiane e di Regione Veneto e il contributo di Adriatic LNG con lo scopo di capire come la pianificazione dello spazio marittimo va ad impattare sulla pesca e quali integrazioni vi possono essere: «la crisi sta inevitabilmente colpendo anche il settore della pesca – ha affermato Marco Spinadin, presidente di Federcoopesca Veneto, che ha coordinato i lavori – e con questa premessa è importante capire come i diversi attori interessati possano definire assieme la strategia marina, un’importante occasione perché la pesca non venga penalizzata in questo complesso scenario di programmazione che si sta sviluppando».

L’assessore Isi Coppola ha portato i saluti della regione Veneto esprimendo un legame forte con il territorio polesano e in particolare allo sviluppo e al sostegno della pesca puntando sul ruolo fondamentale dei tecnici e dei ricercatori presenti all’appuntamento. Hanno portato i saluti anche Paolo Franzoso, consigliere con delega alla pesca del comune di Porto Viro e il direttore del Parco Delta del Po, Marco Gottardi.

La presentazione dei lavori è stata fatta dal professor Francesco Musco, Iuav di Venezia, il quale ha presentato un primo esperimento di pianificazione marittima “Adriaplan”, con l’obiettivo di mantenere un buono stato ambientale e di sviluppare la crescita blu provando a mappare tutti gli usi del mare. Alla tavola rotonda si sono poi susseguiti i tecnici e ricercatori del settore portando il loro contributo frutto dell’attività di ricerca o di tutela degli interessi rappresentati.

Fabio Grati di Ismar-Cnr ancona ha presentato le ricerche che in accordo con gli obbiettivi europei si stanno affrontando nei nostri mari, in particolare gli impatti dei diversi attori.

Marianna Morelli di Co.ri.la ha presentato il “Libro blu”, sottolineando l’importanza di tenere insieme tutti i settori che riguardano il mare e le coste e in particolare la necessità di coinvolgere le parti interessate per un buon raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Otello Giovanardi di ISPRA Chioggia ha presentato l’analisi dei dati raccolti nel territorio che hanno portato una riflessione sulla strategia marina con il Ministero dell’Ambiente, intesa come strumento di progettazione che «deve guidare a una transizione da una situazione complessa dei mari a un ripristino delle risorse ottemperando allo stesso tempo alle esigenze socio economiche, in primis di chi lavora nel settore della pesca».

Adriano Camuffo ha portato la prospettiva del Genio Civile di Rovigo presentando i progetti seguiti in collaborazione con i consorzi di bonifica e con la pesca in rapporto alle attività già in atto di difesa della costa da un lato e di sostegno della pesca dall’altro.

Giampaolo Buonfiglio presidente del Coordinamento pesca dell’Alleanza delle cooperative italiane ha espresso la necessità di evitare la stesura di nuove direttive e raggiungere gli obiettivi fissati a breve termine per poi valutarne i risultati e infine ripartire, poiché «continuare a produrre direttive non crea crescita complessiva del settore pesca», inoltre ha espresso il suo appoggio a iniziative di dialogo per una crescita intersettoriale dell’area marittima.

Paolo Pelusi, di Consorzio mediterraneo, ha posto l’attenzione sulla salvaguardia delle aree lagunari e sul piano di gestione delle aree del mediterraneo per raggiungere un soddisfacente grado di equilibrio tra attività economiche e conservazione ambientale.

Infine Mario Ricchieri dirigente del Settore pesca della regione Veneto ha espresso rammarico per come finora le azioni che hanno incidenza sulla pesca, per ultima la riflessione sulla piattaforma off-shore, siano state finora gestite in termini meramente di compensazione per l’impatto subito, mentre è importante facilitare il colloquio tra i vari poteri interessati agli ambienti marittimi in tutta la loro complessità.

Alla conclusione dei lavori molte sono state le riflessioni e le domande da parte dei cooperanti della pesca che hanno partecipato, segno di un interesse crescente per il futuro del settore marittimo inteso sia dl punto di vista economico che dal punto di vista ambientale.

«Questo seminario è stata una grande occasione di mettere assieme importanti attori e portatori di interessi per ragionare sulle prospettive che si aprono con questa nuova fase di programmazione sul mare e le attività che lì vi svolgono» hanno commentato il professor Musco e il presidente Spinadin a conclusione dell’incontro.