Friuli Venezia Giulia, economia industriale in ripresa

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Confindustria FVG presidente Giuseppe Bono 1
Confindustria FVG presidente Giuseppe Bono 1Dopo la flessione del primo trimestre, il secondo segna l’inversione di tendenza

Economia del Friuli Venezia Giulia in ripresa stando ai risultati dell’indagine congiunturale sul secondo trimestre 2014, che Confindustria Friuli Venezia Giulia ha realizzato elaborando i dati forniti dalle imprese manifatturiere associate.

Per il presidente della categoria, Giuseppe Bono, dai dati consuntivi che le nostre imprese associate ci hanno fornito emerge un segnale molto chiaro: il trend della salute dell’industria regionale, dopo la flessione subita nel primo trimestre, ha ripreso a salire. La lenta e leggera ripresa iniziata attorno alla metà dell’anno scorso, quindi, prosegue ed ha segnato in questi ultimi mesi una confortante accelerazione, che speriamo possa essere confermata dalle prossime analisi».

Secondo Bono «produzione industriale, mercato interno, esportazioni e nuovi ordini si presentano tutti con segni positivi sia nel confronto con il trimestre precedente che nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso; è un risultato che non riscontravamo, nelle nostre indagini congiunturali da almeno tre anni. E’ un risultato confortante, ma non ancora sufficiente per dirci che siamo usciti dal periodo di crisi e dal pericolo di pesanti ricadute».

Il presidente degli industriali ha ancora numerosi motivi per guardare al prossimo futuro con seria preoccupazione: «in primo luogo il fattore occupazione che permane negativo e, io credo – prosegue Bono – che potremo considerare superata la crisi solo quando anche l’occupazione presenterà livelli di crescita significativi. Inoltre ISTAT dice, con i dati presentati all’inizio di agosto, che il nostro Paese è tecnicamente in recessione economica. Che le cose nella nostra regione vadano un po’ meglio che nel resto d’Italia, ci può far piacere al momento, ma siamo anche convinti che se la ripresa non investirà tutto il Paese e, con esso, anche il resto d’Europa, dove segni di debolezza emergono anche da paesi trainanti, la timida ripresa del Friuli Venezia Giulia non potrà che sgonfiarsi rapidamente».

«L’ho già detto e lo ripeto – sottolinea Bono – bisogna prendere atto della assoluta centralità delle imprese per poter rilanciare sviluppo ed occupazione ed in coerenza con questo imperativo attivare con massima urgenza una articolata strategia di rafforzamento del sistema produttivo. La nostra Regione mi pare abbia colto questa esigenza ed ha positivamente varato un piano di rilancio industriale accogliendo anche alcune importanti indicazioni fornite dal nostro sistema. E’ necessario però che si percorra questa via con decisione e con passo più veloce anche a livello di Governo nazionale; per questo c’è bisogno del concorso propositivo e costruttivo, non dell’ostruzionismo, di tutte le forze politiche parlamentari e di tutte le parti attive della società».  

Entrando nel dettaglo dell’indagine, emerge che l’insieme dei valori degli indicatori che Confindustria Friuli Venezia Giulia prende in esame nell’indagine congiunturale trimestrale, che effettua su un significativo e ricco campione di imprese manifatturiere associate al proprio sistema nelle quattro province della regione, mette in luce uno stato di salute dell’industria regionale che tende al miglioramento rispetto ai risultati degli incerti e poco confortanti esami effettuati nei trimestri precedenti. Alla fine dei primi sei mesi dell’anno in corso i risultati registrati dalla nostra indagine sono caratterizzati dalla positività degli indicatori sia nel confronto congiunturale, rispetto al trimestre precedente, che nel confronto tendenziale, rispetto, cioè, allo stesso trimestre dell’anno scorso. Tranne l’Occupazione, che si mantiene leggermente negativa, tutti gli altri fattori considerati risultano, infatti, positivi.

Dati così univocamente favorevoli non si registravano nelle indagini dal lontano secondo trimestre del 2011. E’ certamente questo un segnale incoraggiante per un’auspicata inversione di tendenza verso tempi migliori, ma non è certamente sufficiente per guardare al prossimo futuro con convinto ottimismo dovendo necessariamente tenere conto della debolezza persistente del fattore occupazionale, delle criticità di importanti unità produttive sul territorio regionale e dei dati ISTAT di inizio agosto che danno il nostro Paese ancora in recessione. Si può concludere che i dati raccolti a fine giugno dicono che sul territorio regionale il trend indicativo dell’attività dell’industria manifatturiera, dopo aver segnato un periodo di incerta ripresa iniziato nella seconda metà del 2013 ed una flessione nel primo scorcio del 2014, ha ripreso a risalire raggiungendo, nel secondo trimestre, risultati positivamente significativi.

Nel secondo trimestre 2014, la produzione industriale segna una consistente ripresa guadagnando più di cinque punti percentuali e risalendo sopra lo zero passando dal precedente valore di -1,2% a +4,6%. Il totale vendite si mantiene su buoni livelli e migliora leggermente (da +7,9% a +8,2% ) soprattutto grazie alla forte ripresa delle vendite in Italia, che dal precedente valore fortemente negativo (-7,1%) si attestano a +6,3%, ed ai buoni risultati delle vendite estero che pur subendo una lieve flessione si mantengono altamente positive (da +12,7% a +9,6% ).

L’occupazione risulta essere l’unico degli indicatori esaminati a restare su valori negativi, ma segna comunque un certo miglioramento risalendo dal precedente -0,8% a -0,1%.

Il dettaglio dei principali indicatori tendenziali che confrontano i risultati del trimestre in esame con quelli dello stesso trimestre dell’anno precedente) evidenziano che nel secondo trimestre del 2014 la produzione torna a recuperare posizioni e sale, dal precedente valore di +1,8% a +5,8%.

Anche le vendite registrano buone performance di miglioramento dopo un periodo di flessione sul mercato interno e di stabilità sulle esportazioni.   In particolare: le vendite totali salgono a +6,7% dal precedente -0,1%, grazie al buon recupero delle vendite Italia ( +3,5% dal precedente -5,6% ) ed alla forte crescita delle vendite estero ( +8,7% dal precedente +2,9% ).

Per quanto riguarda gli altri indicatori esaminati da segnalare il buon andamento anche dei nuovi ordini che risultano largamente positivi sia nel confronto congiunturale ( +7,0% ) che in quello tendenziale (+4,4% ).

Le previsioni di breve periodo, sul terzo trimestre 2014, raccolte tra gli imprenditori dell’industria regionale, fanno capire che, malgrado i buoni risultati raggiunti nel secondo trimestre non ci si aspetta una continuazione decisa della ripresa. Sono, cioè, orientate ad una sostanziale stabilità tendente ad un lieve peggioramento. Per tutti gli indicatori oggetto delle previsioni prevale, infatti, l’aspettativa di Stabilità, ma va evidenziato che, le previsioni di Diminuzione superano quasi sempre, anche se di poco, quelle di Aumento. Fa eccezione, ed è un segnale che va interpretato positivamente, l’Occupazione, prevista in aumento dall’8,3% degli intervistati, contro il 5,3% che la vede, invece, in diminuzione.