Bressanone presentato nuovo centro per la mobilità

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bressanone nuova mobilità 1La località altoatesina punta sull’intermodalità valorizzando l’areale della stazione ferroviaria

Un nuovo centro di mobilità intermodale per dotare Bressanone (Alto Adige) di una moderna struttura in grado di valorizzare tutta l’area della stazione ferroviaria. Questo il “succo” del progetto presentato dall’assessore alla mobilità Florian Mussner, il quale sottolinea che si tratta di un «passaggio fondamentale per lo sviluppo della terza città più grande dell’Alto Adige», dopo Bolzano e Merano.

Il progetto è frutto principalmente dell’intesa sottoscritta con RFI per il passaggio di tutta l’areale ferroviario di Bressanone alla provincia di Bolzano: un’operazione da 6,5 milioni di euro che rientra in un più ampio accordo riguardante tutto il territorio altoatesino per una stima totale vicina ai 40 milioni di euro. «Si tratta di un investimento diviso a metà fra Provincia e RFI – ha sottolineato Mussner – con la parte a nostro carico, che si aggira attorno ai 20 milioni di euro, saldata tramite una permuta di terreni. Stiamo ancora lavorando per il passaggio definitivo dell’edificio della stazione, che si trova peraltro sotto tutela, ma ora possiamo davvero intervenire in maniera diretta per migliorare tutta la zona».

«Gli accordi raggiunti con la provincia di Bolzano – ha aggiunto Pier Paolo Olla, della direzione RFI di Verona – possono essere presi come modello di buone pratiche da attuare anche in altre realtà italiane. Aree non più funzionali all’attività ferroviaria, infatti, vengono cedute e diventano uno strumento di sviluppo del territorio con ricadute positive, come in questo caso, su tutta la mobilità». Introducendo la presentazione del nuovo Centro di mobilità intermodale di Bressanone, l’assessore Florian Mussner ha voluto precisare che «si tratta di un progetto a lungo termine che andrà a migliorare e valorizzare tutta la zona della stazione. E questo – ha precisato – indipendentemente dal referendum sulla funivia della Plose, sul quale saranno liberamente chiamati ad esprimersi i cittadini».

Il progetto elaborato dal Dipartimento mobilità della Provincia, prevede una totale riorganizzazione dell’areale ferroviario, con lo sfruttamento più efficiente dei terreni attualmente occupati dall’ex dopolavoro e dalla fermata degli autobus, oltre ad altre aree sottoutilizzate. «Il Masterplan – ha spiegato il direttore del Dipartimento Günther Burger – prevede la realizzazione di un vero e proprio centro della mobilità che coinvolge tutti gli attori del traffico. Potranno essere realizzati centinaia di posti auto, una fetta dei quali riservati ai pendolari, un parcheggio per i taxi, uno per le biciclette, un terminal per i bus e una zona riservata alle soste brevi. Oltre a ciò, si potrà rendere più viva la stazione con il miglioramento del percorso pedonale di collegamento con il centro città e con la costruzione di un’area coperta nella quale inserire biglietterie, infopoint e attività commerciali”.

Per quanto riguarda la questione del traffico, lo stesso Burger ha sottolineato che «dovrà essere rivista la regolazione della viabilità in tutta l’area con un maggior sfruttamento della circonvallazione. In ogni caso – ha concluso il direttore del Dipartimento mobilità – le possibili conseguenze legato all’eventuale presenza della funivia della Plose nella zona della stazione ferroviaria saranno piuttosto limitate: dalle nostre stime, infatti, si parla di un impatto pari al 10% del traffico registrato in un giorno feriale in viale Mozart».