Alto Adige, il “Barometro dell’economia” migliora nell’edilizia, pur restando negativo

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Costruzioni - redditività per branca 1
Costruzioni - redditività per branca 1Migliora il clima di fiducia nelle aziende

In Alto Adige, il clima di fiducia delle imprese edili migliora nettamente rispetto allo scorso anno, ma resta ancora su livelli molto bassi. Il “Barometro dell’economia” dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano evidenzia come oltre un terzo delle imprese edili non sia soddisfatto della redditività nel 2014.

L’edilizia si trova ormai da diversi anni in una difficile situazione economica. I tagli ai bilanci delle amministrazioni pubbliche, la contrazione del reddito disponibile di molte famiglie, la minore propensione delle imprese a investire e le difficoltà di accesso al credito frenano la domanda. Tra il 2010 e il 2013 le concessioni edilizie ritirate sono diminuite di un terzo in termini di cubatura. Ciò ha portato a un diffuso pessimismo, che ha raggiunto l’apice lo scorso anno: nel 2013 solamente il 42 percento delle imprese edili altoatesine giudicava positivamente la propria redditività.

Quest’anno la situazione sembra migliorare, con l’indice di redditività (quota di imprese che prevedono di poter conseguire redditi soddisfacenti) che è risalito al 66%. Tale valore rappresenta un deciso incremento rispetto al 2013, ma resta comunque molto basso. Gli operatori del settore edile prevedono ancora difficoltà sul mercato altoatesino ed italiano in generale. Tuttavia, le imprese che operano anche al di fuori dei confini nazionali confidano in un aumento del fatturato realizzato all’estero.

Le aspettative delle imprese sono pessimistiche sotto tutti gli aspetti: dinamica dei costi, investimenti, puntualità dei clienti nei pagamenti e condizioni di accesso al credito. Le previsioni sono negative anche per quanto riguarda l’occupazione. Ciò trova conferma nei dati relativi al mercato del lavoro: tra gennaio e luglio 2014 il numero di lavoratori dipendenti nell’edilizia è stato inferiore del 2,6% rispetto all’anno precedente.

Particolarmente preoccupate sono le imprese specializzate nella costruzione di infrastrutture: solo la metà di esse prevede una redditività soddisfacente per l’anno in corso. Un clima leggermente migliore si registra invece nel settore dell’impiantistica e dei lavori di completamento degli edifici (ad esempio carpentieri, lattonieri, elettricisti, idraulici, piastrellisti, ecc.), dove l’indice di redditività raggiunge il 69%. Su questo dato incidono positivamente anche gli anticipi concessi dall’amministrazione provinciale sulle detrazioni fiscali per lavori di risanamento nell’edilizia abitativa. Per sostenere l’edilizia in questa difficile fase occorre però creare un quadro normativo più favorevole, come sottolinea il presidente della Camera di commercio Michl Ebner: «l’edilizia è soggetta a severe prescrizioni e a un gran numero di regole. Inoltre i ritardati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche comportano spesso mancanza di liquidità per le imprese».

Per Thomas Ausserhofer, presidente del Collegio dei costruttori edili della provincia di Bolzano, «il clima di fiducia nell’edilizia va analizzato in maniera differenziata. Mentre l’edilizia sembra aver raggiunto il fondo, per le infrastrutture questo si potrà verificare al più presto nel 2015. In ogni caso investimenti in infrastrutture strategiche sono di enorme importanza per lo sviluppo del nostro territorio». Da parte sua, il presidente dell’associazione artigiani della provincia di Bolzano, Gert Lanz, afferma come «la situazione negativa degli ordinativi nell’artigianato è sicuramente riconducibile anche agli appalti pubblici, che da un lato sono in una fase di stallo e dall’altro non sono formulati in modo da andare incontro alle piccole imprese. Uno stimolo al settore edile potrebbe derivare dal risanamento energetico degli edifici pubblici: molte scuole, municipi e palazzi provinciali sono vecchi e richiedono notevoli interventi di risanamento. In questo modo si migliorerebbe l’efficienza energetica, dando nel contempo un forte impulso all’edilizia. Per lo stesso motivo è assolutamente necessario che siano mantenuti gli incentivi per il risanamento energetico». Per Marco Scrinzi, rappresentante CNA, «CNA-SHV sottolinea l’eccessiva burocratizzazione e contraddittorietà della legislazione edilizia e urbanistica. Gli enti locali ignorano le prescrizioni dello Statuto delle Imprese nella prassi degli appalti pubblici e nelle modalità di pagamento».