La proposta dei consiglieri regionali azzurri del Friuli Venezia Giulia Ziberna e Novelli per calmierare il mercato e ridurre gli sprechi alimentari
Promuovere anche sul territorio del Friuli Venezia Giulia la vendita a prezzo scontato di frutta e ortaggi che non arrivano sui banchi della grande distribuzione perché di forma imperfetta o calibro sbagliato o con altri piccoli difetti estetici, verificando la disponibilità delle catene di distribuzione a farlo, anche con la collaborazione di soggetti che già svolgono un ruolo in questo ambito sociale.
Questa è la proposta che i consiglieri regionali di Forza Italia Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli hanno fatto alla presidente della Regione e all’assessore competente con un’interrogazione consiliare, prendendo le mosse da una analoga iniziativa promossa in Francia da una catena di distribuzione e coronata da successo.
«Questa formula crediamo sia un modo per far risparmiare i consumatori in tempi di crisi economica ma anche un’idea originale e intelligente per combattere lo spreco di cibo» hanno sostenuto i due consiglieri regionali, aggiungendo che «pur in epoca di crisi la nostra società continua a scialare il cibo, 4.000 tonnellate all’anno solo in Italia, il cui spreco costa quasi 9 miliardi di euro ogni anno, corrispondendo all’0,5% del Pil nazionale, mentre quasi 10 milioni di connazionali vivono in povertà».
Secondo i due esponenti azzurri, fra gli alimenti “freschi” o non cotti gettati dagli italiani primeggiano frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%). Fra i cibi cotti la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%). Sono ben 150 milioni le persone nel mondo che potrebbero essere sfamate dal cibo gettato, considerando che 852 milioni di persone nel mondo sono sottoalimentate e 5 milioni i bambini che ogni anno muoiono per cause legate alla fame. La sovrapproduzione di cibo è un problema da molti punti di vista: tutti i prodotti non consumati diventano rifiuti, con gli innumerevoli problemi che la loro gestione comporta, sia che vengano stoccati in discarica, sia che siano inceneriti. Produrre cibo costa in termini di consumo energetico e di territorio, di utilizzo di acqua, di pesticidi e fertilizzanti, con conseguenti emissioni nocive.
«La catena francese Intermarché – hanno annunciato Ziberna e Novelli – ha deciso di mettere in vendita, a prezzi scontati del 30%, anche quelli dalle forme più strane o di dimensioni inadeguate o eccessive, apparentemente brutti, quelli definiti “senza gloria”, che rappresentano il 40% della produzione in Francia e che solitamente, al momento della raccolta, finiscono tra i rifiuti. Anche in Italia sono in corso sperimentazioni analoghe». Iniziative che dovrebbero passare al più presto alla concretizzazione.