Embargo russo, danni all’economia del Veneto per 591 milioni di dollari

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clodovaldo ruffato PDL 1Ruffato: «usare il semestre a guida italiana dell’UE per evitare conseguenze gravi su economia e occupazione della Regione»

L’embargo deciso dalla Russia a seguito delle sanzioni applicate nei suoi confronti per l’invasione della Crimea da parte dei paesi occidentali rischia di avere forti ripercussioni sull’economia del Veneto.

Il Consiglio regionale ha effettuato uno studio per capire le conseguenze che è stato presentato dal presidente Clodovaldo Ruffato: «l’embargo russo non colpisce solamente l’agroalimentare, un settore in cui le conseguenze le abbiamo rilevate nell’immediato per l’urgenza della consegna delle merci fresche. Il problema si fa sentire in tutti i comparti». Secondo i dati rielaborati dal Servizio studi di palazzo Ferro Fini, l’embargo russo colpirebbe soprattutto la Polonia e la Germania che perderebbero entrambe oltre 20.000 posti di lavoro. Francia, Spagna e Italia invece perderebbero dagli 11.000 ai 9.000 addetti. «Ma la nostra perdita sul PIL è superiore a quella della Polonia – commenta Ruffato – e viene quantificata con dati certi sui 591 milioni di dollari». Di qui l’appello di Ruffato al Governo: «chiedo a Palazzo Chigi e agli organi di governo dell’Unione Europea affinché si impegnino per far ritirare l’embargo russo verso i nostri prodotti europei: le conseguenze nel tempo saranno sempre più gravi e i dati che ci vengono forniti dalle nostre strutture delineano perdite importanti a livello occupazionale ed economico».

Vicenza è la provincia che secondo il sistema statistico regionale esporta di più in Russia: il totale delle esportazioni verso Mosca nel 2013 si è attestato sui 495 milioni di euro. Seguono Treviso con 387 milioni, Padova con 383 milioni, Verona con 363 milioni, Venezia con 132 milioni, Belluno con 57 milioni e Rovigo con 15 milioni di euro. Il Veneto complessivamente ha esportato in Russia nel 2013 per 1,8 miliardi di euro ed ha importato da quel paese per 554 milioni: «un saldo ampiamente positivo per il nostro tessuto economico locale», sottolinea Ruffato. «Quello russo comunque è un mercato che avrebbe ancora grandi potenzialità per il nostro export – sottoliena il presidente del Consiglio regionale del Veneto – e lo conferma la domanda dei prodotti europei e occidentali».