Serracchiani scrive al ministro della Giustizia Orlando per accelerare la costruzione del nuovo carcere di San Vito al tagliamento
«I dati relativi al sovraffollamento delle sedi carcerarie sono particolarmente drammatici in Friuli Venezia Giulia, e anche per questo auspichiamo che l’iter per la realizzazione del nuovo penitenziario di San Vito al Tagliamento non subisca rallentamenti». Lo affermano congiuntamente la presidente e il vicepresidente della Regione Debora Serracchiani e Sergio Bolzonello.
La Serracchiani ha informato di essersi «già rivolta al ministro della Giustizia Andrea Orlando per sollecitare il Governo nazionale a proseguire sulla strada dell’avvio della nuova struttura, che andrebbe anche a sostituire l’attuale vecchio carcere ospitato nel castello di Pordenone. Abbiamo fatto nostro l’appello del sindaco di San Vito al Tagliamento, Antonio Di Bisceglie, il quale ha chiesto un incontro urgente al ministro Orlando proprio per ottenere garanzie sulle misure necessarie per assicurare la continuità delle attività già svolte dal commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie».
Il “Decreto detenuti” approvato il 24 luglio scorso ha anticipato al 31 luglio (rispetto a fine 2014) la scadenza del commissario, stabilendo che il proseguimento della sua attività dovrà essere definito con un decreto del ministro della Giustizia, di concerto con quello delle Infrastrutture.
Il Friuli Venezia Giulia, ha rilevato la presidente Serracchiani, anche secondo recenti dati resi noti dallo stesso dicastero della Giustizia, presenta nel suo complesso un grave tasso di sovraffollamento nelle sue case circondariali, «tra i più alti del nostro Paese», riguardanti in particolare i penitenziari di Pordenone ed Udine, che potrebbe essere alleviato dalla costruzione del nuovo carcere di San Vito, e dalla contestuale chiusura di quello di Pordenone, «un patrimonio immobiliare che vorremmo fosse restituito alla fruizione pubblica con il passaggio dallo Stato al Comune di Pordenone».
«Andremmo così a liberare una struttura utile per il capoluogo della Destra Tagliamento e verrebbe finalmente creato un carcere che risponda veramente a quell’esigenza di rispetto del diritto anche delle persone in detenzione, nonché degli operatori della Polizia penitenziaria», ha sottolineato a sua volta il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello.
I dati (aggiornati al 31 luglio 2014) forniti dal dicastero della Giustizia indicano per il carcere di Pordenone una capienza di 41 posti regolamentari ed una presenza attuale di 69 detenuti, mentre nella struttura di Udine risultano reclusi 157 detenuti, a fronte di 111 posti regolamentari, di cui comunque 18 non disponibili.