Agricoltura padovana, ancora danni dal maltempo dei giorni scorsi

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GrandineRetiBassoGarda2Grandine e una tromba d’aria causano danni per almeno 5 milioni di euro

Dopo essersi addossate le spese per proteggere le colture dalle malattie fungine causate da mesi di intensa piovosità, le aziende agricole del Padovano si trovano a dover fronteggiare anche le drammatiche conseguenze di grandine e forti temporali. Una vera e propria inversione climatica che sta mettendo a dura prova la capacità di resistenza degli agricoltori, già duramente colpiti dalla crisi dei consumi e dai costi di produzione esorbitanti.

Anche poche ore fa, nell’alto Padovano, la grandine ha letteralmente distrutto oltre 6.000 ettari di terreno agricolo, di cui 5.690 coltivati a mais, e 720 a soia, per un totale di oltre 5 milioni di euro di danni. I comuni maggiormente coinvolti sono stati Campodarsego, Borgoricco, Camposampiero, San Giorgio in Bosco, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche e Vigodarzere.

La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) di Padova si è già attivata per chiedere alla Regione lo stato di calamità. Oltre all’assoluta necessità di risarcire le aziende agricole danneggiate dal maltempo, è di estrema importanza affrontare la questione della sicurezza idraulica: per questo la Cia chiede al Governo di sbloccare i soldi vincolati al Patto di Stabilità: «è indispensabile che i finanziamenti stanziati per la messa in sicurezza del territorio siano realmente utilizzabili – sottolinea il presidente di Cia Padova, Roberto Betto – Serve una effettiva collaborazione tra Comuni e aziende agricole per garantire la tutela dell’ambiente, delle campagne e delle attività economiche che vi gravitano. Il Governo deve consentire che il denaro a disposizione degli enti locali possa essere impiegato per salvaguardare il territorio».

*Con preghiera di pubblicazione