25 medici triestini si sono associati. Confcooperative Fvg: «modello esportabile in tutta la regione, perfettamente il linea con la riforma sanitaria»
“SanitàFuturaFvg” è la prima cooperativa medica della regione, formata attualmente da 25 soci tra medici di medicina generale e di continuità assistenziale (guardia medica), quindi operanti prevalentemente nell’ambito del Servizio sanitario regionale. Ad assistere l’iter che ha portato alla nascita della nuova impresa è stata Confcooperative Trieste.
«La cooperativa ha lo scopo di qualificare la professionalità dei medici soci con particolare riguardo alla gestione e all’organizzazione delle cure dei loro pazienti», spiega il presidente della Federazione Cooperative e Mutue di Trieste, Erik Renzi. La neocostituita cooperativa nasce a Trieste per iniziativa di un gruppo di medici. «La sanità è uno dei settori in cui crediamo maggiormente per sviluppare ulteriormente il settore cooperativo, ponendo sempre al centro il legame con i bisogni della cittadinanza», spiega ancora Renzi. Per Franco Bosio, presidente regionale di Confcooperative, questo «è un modello esportabile su tutto il territorio regionale e che si integra perfettamente pure con gli obiettivi della riforma regionale della sanità».
Il presidente della cooperativa SanitàFuturaFvg, Dino Trento, spiega il contesto nel quale è nata la cooperativa: «in un periodo di contrazione delle risorse disponibili, il miglioramento della qualità dell’assistenza può derivare solo da un appropriato utilizzo delle stesse, anche e soprattutto attraverso una accresciuta sinergia tra professionisti. La cooperativa non si sostituisce in alcun modo nel rapporto medico-paziente, semmai è uno strumento per migliorare il livello dei servizi agli assistiti, ma anche ai cittadini nel loro complesso».
Il sistema sanitario cooperativo è in costante crescita. Se a livello nazionale le cooperative aderenti a FederazioneSanità, organizzazione di settore di Confcooperative, sono già 334 con 110.000 soci e 12.500 occupati diretti, per un fatturato di 8,2 miliardi di euro, a livello regionale l’obiettivo è quello di sviluppare un settore di grandi potenzialità: «La nuova cooperativa – spiega ancora Trento – è aperta a coloro che ne condividono gli obiettivi e credono nei principi della mutualità. Si propone come interlocutore delle strutture pubbliche e dei privati che hanno a cuore la sanità del nostro territorio».