Nasce l’alleanza tra le regioni turistiche e gli operatori economici. Zaia: «concorderemo azioni comuni anche sul piano risarcitorio contro le fattucchiere delle perturbazioni»
Nasce l’alleanza delle regioni turistiche contro le “fattucchiere delle perturbazioni”: Veneto, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna si uniscono nella lotta contro le previsioni metereologiche troppo disinvolte nell’annunciare maltempo che puntualmente si traducono in mancati arrivi nelle località turistiche anche se il sole splende a picco, compromettendo conseguentemente l’attività dell’industria dell’accoglienza, che ha un peso strtegico nell’economia delle tre regioni protagoniste dell’alleanza.
La protesta sempre più diffusa ha convinto il presidente del Veneto Luca Zaia a promuovere l’alleanza: «accolto come una boutade e trattato anche con poco garbate ironie quando lo denunciai, il problema delle previsioni meteo sbagliate, superficiali e, chissà perché, spessissimo orientate verso il brutto, sta determinando una sollevazione pressoché nazionale. Ho visto giusto in tempi non sospetti e adesso bisogna andare oltre: creare un coordinamento nazionale delle regioni turistiche e dei loro operatori economici per individuare azioni comuni e combattere le fattucchiere del meteo, che purtroppo dilagano in video e sugli smartphone della gente, a cui dobbiamo previsioni troppo spesso non veritiere e gli inevitabili conseguenti danni agli albergatori e a tutti gli operatori del turismo che vedono con rabbia il sole in cielo e le spiagge vuote».
«Sono al fianco dei nostri operatori – aggiunge Zaia – ma anche delle Istituzioni e operatori di Emilia Romagna e Trentino Alto Adige che hanno a loro volta avviato questa battaglia e dico loro: uniamoci, incontriamoci al più presto e individuiamo assieme tutte le possibile contromisure, comprese quelle eventualmente possibili sul piano giuridico e risarcitorio».
Le previsioni meteo non sono tutte uguali: «ci sono previsori seri e professionali – conclude Zaia – come i nostri tecnici dell’Arpav, ma il loro lavoro rimane purtroppo confinato in ambiti di diffusione minori, mentre tutti i cittadini vengono raggiunti da un servizio superficiale e mediaticamente spettacolarizzato e “spammato” in tivù e sugli smartphone, dove conta di più la creazione del personaggio dell’erogazione di informazioni attendibili. Adesso dobbiamo agire perché ne va della prima economia del Veneto e del Paese».