La più grande ed avanzata macchina da guerra del fronte meridionale dell’impero Austrungarico, ma mai utilizzata durante la Prima guerra mondiale
Ora è possibile visitare in tutta sicurezza Forte Pozzacchio, situato nell’omonima località del comune di Trambileno in provincia di Trento, a pochi chilometri da Rovereto.
Situato in un punto panoramico della Vallarsa a difesa della strada che congiunge il Trentino alla pianura veneta, il forte è raggiungibile attraverso una spettacolare strada militare che dal piazzale adibito a parcheggio gratuito si inerpica per oltre un chilometro in una zona caratterizzata da pareti rocciose particolarmente fragili e da piccole vallette che scaricano materiale franoso, sbarrata da due gallerie, una fortificata. Per garantire una maggiore sicurezza ai visitatori che a piedi si recano sul Forte, la provincia di Trento, avvalendosi del Servizio prevenzione rischi del dipartimento Protezione civile che si occupa ordinariamente della realizzazione ed esecuzione di opere a tutela dell’incolumità di centri abitati e delle viabilità comunali, ha progettato e realizzato una serie di opere paramassi con lo scopo di creare un corridoio protetto dalla caduta massi nei tratti più pericolosi del tragitto aperto ai pedoni, alle biciclette e ai veicoli di servizio.
Il forte, posto sul fianco destro della Vallarsa alle pendici del monte Pasubito è una delle ultime imponenti opere corazzate austroungariche costruite agli inizi del 1900 facendo tesoro dell’esperienza maturata dal Genio militare austriaco nella realizzazione delle altre centinaia di opere fortificate lungo i confini dell’impero, con il compito di sbarrare una possibile penetrazione italiana verso Rovereto attraverso il Pian delle Fugazze e la Vallarsa. È un esempio eccezionale di opera ipogea incompiuta di dimensioni imponenti totalmente scavata nella roccia del colle a sud-est di Pozzacchio. Oggi i ruderi di quest’opera – all’epoca all’avanguardia – di grande valenza paesaggistica sono parte integrante di viste spettacolari e ambiti di notevole interesse naturalistico.
L’intervento di restauro conservativo sulla struttura che non è stata completata dal genio militare all’epoca del Primo conflitto mondiale, duramente messa alla prova non tanto dagli attacchi miliari (l’opera era concepita per reggere gli attacchi dei poderosi colpi degli obici da 305 millimetri a lunga gittata e a tiro indiretto: tra le più distruttive disponibili all’epoca della Prima guerra mondiale), ma dall’opera dei recuperanti intenti a prelevare dal complesso abbandonato del forte tutto quanto poteva essere riciclato (dal ferro delle armature, alle pietre di finitura, alle installazioni tecniche) si inserisce nel programma pluriennale di iniziative culturali, studi, ricerche e interventi nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico relativo alla Prima guerra mondiale, in occasione della commemorazione del centenario della Grande Guerra che in Trentino ha visto uno dei suoi più importanti teatri. Negli interventi sono compresi il recupero ed il ripristino dei percorsi e dei manufatti militari, tra i quali anche il “Forte Pozzacchio – Werk Valmorbia”.
L’intervento di restauro e messa in sicurezza del grande forte scavato in roccia mira a renderlo agibile creando un percorso di visita al suo interno, con affacci straordinari sulla valle, che con una ardita scala permette di risalire dalle caverne dei livelli più bassi alle cupole di tiro. Sul sedime delle cupole mai posate è stata creata una passerella metallica che funge da osservatorio sulla valle.
L’intervento di restauro e messa in sicurezza della struttura ipogea è finalizzato a rendere agibile tale incredibile macchina da guerra mediante la creazione di un percorso di visita all’interno della struttura articolata su tre livelli (il più basso dei quali è ancora in via di recupero e consolidamento). Sono inoltre stati ricostruiti, sempre utilizzando materiale quale il ferro con un linguaggio astratto e suggestivo, i sedimi di alcune delle baracche – “case nella grotta” – che erano ospitate all’interno delle caverne artificiali della montagna che servivano al ricovero dei miliari e dei materiali bellici.
Grazie all’investimento di oltre 1,5 milioni da parte della provincia di Trento, il comune di Trambileno ha potuto provvedere al recupero della struttura ipogea su delega della Soprindentenza che ha curato i progetti di recupero.
Il forte verrà inaugurato la prossima estate entro la fine della celebrazione del Centenario, mentre ora le visite sono possibili dietro prenotazione presso l’Apt di Rovereto per gli eventi in calendario ad agosto (domenica 3, ore 15.00: “Addio alle armi”; domenica 10, ore 16.00; “L’angelo del soldato”; domenica 24, ore 11-14.30-16.30: “Viva la Patria!”) e a settembre (domenica 14, ore 15.0: “Echi di memoria. La voce di Pozzacchio”). Per ogni altra evenienza, si può contattare il comune di Trambileno ed in particolare l’assessore competente alla cultura e turismo e valorizzazione del forte di Pozzacchio, Chiara Comper (segreteria@comune.trambileno.tn.it“>segreteria@comune.trambileno.tn.it; tel 0464.868028).