L’operazione della regione Friuli Venezia Giulia volta a garantire la sicurezza della navigazione
Dal canale Cjalisia, nella Laguna di Marano, verranno dragati 51.000 metri cubi di fondali per consentire una navigazione in sicurezza.
È questo l’oggetto del contratto affidato, tramite procedura di gara con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, all’impresa Taverna Srl di San Giorgio di Nogaro nell’ambito degli interventi urgenti che la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato nei mesi scorsi. La consegna dei lavori si è svolta nella sede del comune di Palazzolo dello Stella, alla presenza dell’assessore regionale ai lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, e del sindaco Mauro Bordin. «Stiamo rispettando gli impegni assunti – ha commentato Santoro – tanto che questo è il quinto intervento che avviamo, considerandolo indispensabile alle attività dei pescatori e a tutti coloro che vivono la laguna di Marano. Il dragaggio del Cjalisia – ha aggiunto l’assessore – dà una risposta in particolare alla diportistica, comparto che rappresenta un’importante realtà imprenditoriale e turistica per quest’area. Grazie a questo lavoro – ha evidenziato ancora Santoro – garantiremo l’accesso alle marine e la fruizione dello splendido itinerario naturalistico lungo il fiume Stella e nella preziosa riserva naturale delle foci sue, zona protetta di valenza internazionale per l’avifauna migratrice».
L’intervento si avvale di una metodologia particolare per la riduzione della torbidità dell’acqua che prevede la realizzazione di una barriera filtrante con rete idraulica per il contenimento del sedimento in profondità e in sospensione.
«Siamo molto contenti – ha affermato il sindaco Bordin – e diamo atto alla Regione di aver mantenuto un impegno su un problema rispetto al quale attendevamo risposte da anni».
«Stiamo operando per risolvere situazioni di emergenza, come ad esempio quella del fiume Corno per il quale anticiperemo domani il cronoprogramma di interventi, ma l’obiettivo – ha concluso Santoro – è quello di arrivare ad una gestione ordinaria a regime per la manutenzione della laguna, dove le draghe siano presenti nel paesaggio come elemento normale e non straordinario».