Teatro Verdi di Pordenone, ecco la stagione 2014-2015

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JORDI SAVALL 1Apertura con lo Stabat Mater di Dvorak proposto dall’Orchestra Haydn. Danza, prosa, jazz, musica sinfonica nel cartellone

Si aprirà il 26 settembre, con l’imponente Stabat Mater di Dvorak – 130 persone sul palco, un’esecuzione di forte impatto e raffinatezza – la decima stagione del Teatro “Verdi” di Pordenone. Le linee che hanno guidato la costruzione del cartellone testimoniano la volontà e la capacità del “Verdi” di Pordenone di porsi in un’ottica di bacino regionale, arricchendo la proposta complessiva del sistema teatrale.

«Con spettacoli e soprattutto progetti che richiamano in Friuli Venezia Giulia artisti affermati, con proposte artistiche originali e di altissima qualità – sottolinea il presidente Giovanni Lessio – siamo in grado di rispondere alle esigenze di un pubblico ben più ampio di quello tradizionale della città, un pubblico che è certo di poter vedere, da noi, cose che non trova altrove».

E poiché il sipario si aprirà con la musica, ecco alcuni titoli e chiavi di lettura che il maestro Baglini anticipa, sottolineando che la tipicizzazione della sua proposta «non va certo intesa come vezzo, ma come punto di forza della costruzione di un pubblico nuovo» e le scelte vanno «nella direzione di una distinzione rispetto alle omologazioni culturali di cui la musica da molti anni è vittima». Dunque lo Stabat Mater in apertura, che raccoglie il testimone del percorso dedicato alla musica sacra avviato l’anno scorso con La passione di Bach e il Messia di Haendel diretto da Ton Koopman. L’orchestra Haydn di Trento e Bolzano, con il coro da camera sloveno di Lubiana arricchito da alcune voci soliste di calibro mondiale, sarà diretto da Hartmut Haenchen, il direttore wagneriano per eccellenza. Altra presenza di spicco, per la prima volta a Pordenone e in esclusiva, sarà, il 10 gennaio 2015,il violista da gamba (violoncellista e violista) catalano Jordi Savall, mito vivente che oltre a essere uno dei maggiori specialisti al mondo della musica barocca, musicista a 360 gradi, filologo, è un instancabile innovatore e sperimentatore e lo dimostra ancora una volta portando a Pordenone la grande musica popolare (Folias & Canarios) della sua terra.

Spaziando nel jazz, si ripropone l’appuntamento organizzato in collaborazione con Controtempo, lussuosa anteprima del Volo del jazz giunto alla X edizione. E dopo leggende come Herbie Hancock e John Mclaughlin, il 3 novembre sarà il momento di un altro big della scena mondiale del jazz, per la prima volta in Italia: Gregory Porter, fresco della recente vittoria al Grammy Award nella categoria “Miglior disco jazz vocale”, considerato dalla critica specializzata come erede vocale di Nat King Cole.

Fra le linee guida della stagione musicale anche la volontà di fare del Teatro “Verdi” un punto di riferimento per i migliori giovani talenti. Scelta non casuale, al proposito, è Laura Bortolotto, l’ormai affermata e sempre più sorprendente e giovanissima violinista pordenonese, per la prima volta da protagonista, solista, della stagione musicale della sua città: il 25 febbraio 2015, con l’Orchestra sinfonica abruzzese.

Per la danza, uno dei titoli sarà un classico per eccellenza, la Cenerentola (5 marzo 2015) del Malandain Ballet Biarritz, la compagnia di danza francese, nata per volontà di uno dei più grandi coreografi dei nostri tempi, Thierry Malandain.

Claudio Bisio 1Non meno interesse per il cartellone della prosa, «da sempre attento alla contemporaneità di temi e argomenti – sottolinea la curatrice artistica Emanuela Furlan – e che vuole raccontare, con i grandi protagonisti del teatro, quelle storie che abbiamo bisogno di sentire e condividere, soprattutto oggi: storie di vita, storie di uomini e di passioni». Come il difficile e delicato rapporto che lega i padri ai figli e l’incomprensione fra generazioni di Father and son, in arrivo con l’istrionico Claudio Bisio (dal 27 febbraio al 1 marzo 2015), accolto con oltre dieci minuti di applausi alcune settimane fa, al debutto al Ravenna Festival e realizzato sul testo di Michele Serra parzialmente tratto dal suo best seller “Gli sdraiati”,

La famiglia, l’amore, l’omosessualità sono alcuni dei temi sul palcoscenico attraverso lo spettacolo che è insieme una sorpresa e un evento internazionale (il 6 e 7 febbraio, in francese, con sopratitoli in italiano) di e con Daniel Pennac, tratto dal suo celebre romanzo Journal d’un corps nel quale un uomo dai dodici agli ottantasette anni tiene il diario del suo corpo.

Anno dopo anno, il Comunale pordenonese ha il privilegio (e l’orgoglio) di presentare sul suo palcoscenico spettacoli e interpreti che si aggiudicano poi i più importanti premi teatrali. E’ il caso legato a Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller (dal 13 al 15 marzo 2015) uno dei drammi più importanti del teatro contemporaneo, che poteva essere affidato soltanto a un superbo attore come Elio De Capitani (che cura anche la regia), che ha già fatto incetta di riconoscimenti, ultimo dei quali il Premio della critica 2014 (lo riceverà a Volterra il 23 luglio). Un testo di sconvolgente attualità che porta in primo piano la crisi di valori e del lavoro. La violenza sulle donne, il femminicidio, le relazioni malate saranno infine al centro di Ferite a morte (30 e 31 marzo 2015), che farà tappa a Pordenone, reduce da un successo che si ripete e si moltiplica in tutti i teatri, scritto e diretto da Serena Dandini, in scena un cast d’eccezione capitanato da Lella Costa, icona del nostro teatro civile.