Provincia di Bolzano, sono oltre 60.000 le analisi condotte dal Laboratorio analisi alimenti

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PAB Richard Theiner a colloquio con il direttore Luca DAmbrosio durante la visita al Laboratorio analisi alimenti 1
PAB Richard Theiner a colloquio con il direttore Luca DAmbrosio durante la visita al Laboratorio analisi alimenti 1Theiner: «una struttura fondamentale per garantire la sicurezza dei prodotti ai consumatori»

Il Laboratorio analisi alimenti della provincia di Bolzano esegue ogni anno oltre 60.000 verifiche e controlli, e lo spettro delle attività coperte è davvero ampio: dai colori per i tatuaggi ai prodotti dietetici, dai cosmetici agli Ogm.

Sono 13 i collaboratori del Laboratorio che quotidianamente si districano fra pipette, reagenti e attrezzature speciali. Il loro è un lavoro probabilmente oscuro, ma di grande importanza per la salute pubblica, in quanto analizzano, certificano, rilasciano pareri e compiono attività di ricerca su bevande, alimenti, coloranti, cosmetici, prodotti per la prima infanzia e molto altro. «Il laboratorio di via Amba Alagi – ha sottolineato durante la sua visita Theiner – ha raggiunto un elevato grado di notorietà e riconoscibilità a livello nazionale ed internazionale, e ogni giorno esegue analisi di importanza cruciale per la salute delle persone e per la tutela dell’ambiente».

«Annualmente – ha spiegato il direttore Luca D’Ambrosio – svolgiamo oltre 60.000 analisi e circa 2.700 prove, con incarichi provenienti dall’Italia e dall’estero». Il laboratorio, creato nel lontano 1932 e che quindi rappresenta un vero e proprio archivio della storia sulla sicurezza alimentare dell’Alto Adige, ha tra i suoi fiori all’occhiello le analisi sulla falsificazione delle sostanze farmacologiche presenti all’interno degli integratori alimentari, e i controlli sui colori utilizzati per i tatuaggi. Sono state diverse le prove portate a supporto di indagini relative a produzioni illegali come pillole dimagranti con effetti cancerogeni, caffè istantanei con effetti simili a quelli del Viagra, coloranti provenienti dalla Cina, nonché prodotti cosmetici e giocattoli all’interno dei quali era rilevante la presenza di piombo.

«Se in passato era predominante un certo tipo di analisi – conclude D’Ambrosio – ora i controlli sono molto più legati alla presenza di sostanze contaminanti, pesticidi e diossine, alla sicurezza chimica e alla falsificazione dei prodotti». Il Laboratorio provinciale analisi alimenti, inoltre, è alla guida del comitato che si occupa degli organismi geneticamente modificati.