Dalla popolazione ci si aspetta più collaborazione transfrontaliera, specie in ambito economico
Il 70% degli altoatesini conosce l’esistenza dell’Euregio, ma con i cittadini di Tirolo e Trentino si aspetta più collaborazione, soprattutto in campo economico: sono i risultati di uno studio sulla percezione dell’Euregio da parte della popolazione delle tre province realizzato dai politologi e ricercatori di scienze sociali dell’Università di Innsbruck, Christian Traweger e Günther Pallaver.
Tra la popolazione di Alto Adige, Trentino e Tirolo c’è un atteggiamento positivo verso l’Euregio, non influenzato negativamente dal passato: tuttavia, cittadine e cittadini si aspettano progetti concreti, e quanto si realizza tramite il GECT va meglio comunicato, soprattutto ai giovani: queste le conclusioni dello studio “Comunicazione, cooperazione, integrazione nell’Euroregione Tirolo-Alto Adige/Südtirol-Trentino: il parere della popolazione”.
Sono stati gli stessi autori a presentare lo studio in Consiglio provinciale a Bolzano, introdotti dal presidente del Consiglio Thomas Widmann e alla presenza del presidente del Landtag tirolese Herwig van Staa. L’indagine è basata su interviste fatte a 1.500 persone sopra i 16 anni, 500 per ciascuna provincia dell’Euroregione, nell’estate 2013. Tra gli altri dati, emerge che circa il 70% della popolazione di Alto Adige e Trentino conosce l’Euregio, a fronte del 52% di tirolesi, e che l’esistenza di una seduta congiunta è più nota in Alto Adige (58%) che nelle province confinanti (Trentino 46%, Tirolo 40%). I cittadini di tutte e tre le parti del Tirolo storico si aspettano comunque (per il 78% dei Tirolesi, l’84% degli Altoatesini e l’85% dei Trentini) maggiore collaborazione tra le Giunte e le amministrazioni delle tre province, in particolare in campo economico (27%), in generale (17%), nell’Autonomia (9,6%) nella politica e nel turismo (ciascuno 7,7%).
Scorporando i dati a livello provinciale, si notano qui delle differenze: ai Tirolesi interessa più una cooperazione nei campi di traffico, economia e turismo, agli altoatesini nell’economia, in generale e nella formazione, ai Trentini nell’economia, in generale e nell’Autonomia. Interessante è che la popolazione dell’Euregio ritiene la presenza di gruppi linguistici come un plusvalore, e che la storia comune abbia un influsso positivo sulla collaborazione.
«Questi dati, importanti per chi deve prendere decisioni politiche – ha commentato Widmann – ci dimostrano che la comunicazione è fondamentale, e che non basta la storia comune, ma ci vogliono progetti concreti per favorire l’identificazione nell’Euregio. Nel campo della formazione e in quello sanitario si può fare ancora molto». Widmann ha aggiunto che già alla fondazione del GECT nel 2009 a Mezzocorona era chiaro che esso avrebbe avuto successo solo se sostenuto dai cittadini. Herwig van Staa, uno dei protagonisti del percorso della collaborazione interregionale transfrontaliera, ha quindi ripercorso la storia che ha portato alla costituzione del GECT, un soggetto visto come modello in Europa e che, ha sottolineato, vede il suo futuro nella Macroregione. Il presidente del Landtag tirolese ha anche sottolineato il cambiamento dell’atteggiamento dei politici italiani verso la collaborazione transfrontaliera, così come anche da Pallaver è stato evidenziato il diverso orientamento degli altoatesini di lingua italiana verso l’Euregio, vista nel 1996 con un timore di spinte secessioniste che ora è del tutto scomparso.