Tagli al sistema camerale, Zilio chiede a Zaia di imitare Maroni

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fernando zilio 1Il governatore lombardo si dice contrario alla riduzione del sistema per i danni che comporta sul tessuto economico regionale

Sulla proposta di ridurre drasticamente l’attività delle Camere di commercio avanzata dal governo Renzi continuano le critiche da parte del sistema camerale, dell’economia e anche della politica.

La presa di posizione in favore del Sistema camerale da parte del governatore della Lombardia Roberto Maroni che si è augurato che si soprassieda ai tagli decisi dal Governo Renzi a danno delle Camere di commercio perché pregiudizievoli nei confronti dell’imprenditoria lombarda, oltre a «riflettersi negativamente sugli Accordi di programma che ci sono tra Regione Lombardia e Sistema camerale», trova il pieno apprezzamento del presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio che chiede a Zaia di imitare quanto fatto dal suo collega lombardo.
«Come presidente di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Padova – dichiara Zilio – sono particolarmente compiaciuto delle dichiarazioni del presidente Roberto Maroni a favore del Sistema camerale lombardo; da circa cinque anni Unioncamere Veneto ha firmato con la Regione Veneto un Accordo di programma analogo a quello lombardo per costruire un quadro strategico-programmatorio condiviso a favore dello sviluppo competitivo del sistema economico veneto, realizzando un’importante sinergia di risorse pubbliche e competenze, oltre ad offrire servizi, semplificare, attirare fondi europei e tanto altro in raccordo con la Regione».
Secondo Zilio «il taglio del 50% del contributo che le imprese versano alle Cciaa può essere fortemente negativo e dannoso sia per le associazioni di categoria, sia per le imprese stesse; prima infatti di tagliare sarebbe stato importante ristrutturare il Sistema camerale e poi decidere se il taglio doveva essere minore o, magari, anche maggiore. Le collaborazioni che potrebbero saltare con Regione Veneto, e che sono tutte gestite da Unioncamere regionale in raccordo con le singole Cciaa, sono molte: la tutela dei consumatori attraverso la verifica dell’etichettatura e della sicurezza dei prodotti; la lotta alla contraffazione; la collaborazione con Guardia di Finanza e Autorità di controllo per prevenire il crimine; l’attenta analisi dei progetti di leggi europee che potrebbero danneggiare le nostre imprese e la conseguente richiesta di emendamenti e modifiche; l’ottenimento di importanti fondi europei (solo nel 2012 Regione ed Unioncamere hanno aiutato imprese e cittadini a presentare progetti con 400mila euro generando 19milioni e 800mila euro di progetti approvati!);  la responsabilità sociale e l’attuazione del relativo marchio Qualità Veneto; le iniziative a favore dei distretti produttivi; la promozione  delle imprese venete nei mercati internazionali per aumentare le esportazioni tramite anche Veneto Promozione; gli studi di congiuntura e finanza pubblica/federalismo; il Suap (Sportello unico attività produttive) e la semplificazione per la creazione e gestione delle imprese; la materia delicatissima degli aiuti di Stato; l’immigrazione e la valorizzazione delle comunità venete nel mondo e delle Camere di commercio italiane all’estero; la formazione in generale e quella per i neo imprenditori; le progettualità per incentivare ricerca e sviluppo tecnologico».
Un insieme di interventi di sicura utilità per il sistema veneto delle imprese che rischia di “saltare” con inevitabili conseguenze sul tessuto economico regionale.
«L’intervento del governatore lombardo – conclude Zilio – spero abbia l’effetto del sasso gettato nello stagno, ovvero convinca altri politici, soprattutto chi ci rappresenta in Regione ed in Parlamento, a prendere le parti del sistema delle Unioni regionali e delle Camere di Commercio nell’interesse delle imprese. Invito anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a sostenere le Camere di commercio venete, come fatto dal suo collega della Lombardia».