“Pordenonecrea”, convegno per un nuovo sviluppo

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unindustria pordeonone michelangelo agrusti paolo candotti-ilnordest
unindustria pordeonone michelangelo agrusti paolo candotti-ilnordestAgrusti: «le difficoltà ci hanno resi ancora più responsabili»

«Pur in una situazione di crisi non scacciata, i motivi d’ottimismo ed orgoglio ci sono tutti. Viaggiano paralleli alle soddisfazioni che sono il più potente propulsore per proseguire nella propria azione di rilancio, senza indugio».

Lo ha detto nella sala convegni di Unindustria Pordenone il presidente, Michelangelo Agrusti, aprendo i lavori del convegno “Pordenonecrea, azioni e progetti per un nuovo sviluppo”, iniziativa–messaggio che la Territoriale ha organizzato per la migliore circolazione di un clima positivo e di fiducia nel futuro della provincia. Ma anche dell’intera regione che a settembre prossimo, ha annunciato sempre Agrusti, parlando del sistema confindustriale del Friuli Venezia Giulia, inaugurerà proprio qui a Pordenone, una nuova forma di assemblea pubblica «che sancirà l’inizio di una fase in cui la ritualità delle assemblee provinciali sarà azzerata con lo scopo di trasmettere, univoco, il messaggio di forza e rappresentatività di Confindustria».

Secondo Agrusti «le difficoltà ci hanno resi ancora più responsabili rispetto alle necessità peculiari di un territorio che ha offerto ricchezza principalmente col know-how del manifatturiero ma anche degli altri segmenti produttivi». Forte è stato il richiamo alle altre categorie da parte del presidente secondo il quale «l’unità andata creandosi in questi anni ha consentito di far giungere rapidamente al traguardo iniziative che il pubblico non sarebbe stato in grado di realizzare». È sotto agli occhi di tutti l’esempio di ITS, di cui Agrusti è presidente la Fondazione omonima, citato tra le tante “best practice”. «L’alta formazione tecnologica è una delle migliori risposte alla crisi economica e occupazionale, basti pensare alle esperienze acquisite in paesi come la Germania, dove i tecnici specializzati sono il motore per l’innovazione nelle aziende più importanti. Qui da noi tanti errori sono stati commessi, pensate alle decine di migliaia di ragazzi indirizzati a corsi di università “à la carte”… Ecco perché l’Italia ha significativi gap rispetto all’Europa».

Cultura e formazione sono al centro dell’agenda degli industriali pordenonesi che, tramite il loro presidente, dicono di aver già investito molto e di essere pronti a investire ancora ma non in maniera incondizionata: «abbiamo sostenuto economicamente il Consorzio – ha aggiunto Agrusti – ci aspettiamo una nuova stagione di effettiva e definitiva maturità. Vogliamo una università. Tanti pezzi assemblati difficilmente potrebbero convivere e credo che con altrettanta difficoltà riuscirebbero a dare alla luce lauree riconoscibili o foriere di positivi sbocchi sul mercato».

Quanto all’andamento delle grandi crisi industriali in atto, Agrusti ha rivendicato con forza il ruolo di Unindustria Pordenone presso i tavoli del Governo «avendo creato una rete di rapporti non marginale per conseguire i primi, necessari obiettivi in materia di contratti di solidarietà». Il presidente ha definito magmatica la fase di formazione del decreto di cui sopra specificando che Unindustria continuerà a vigilare poiché «occorre evitare sorprese rispetto ai patti concordati, i fattori decisivi in ballo sono numerosi. Gli accordi – ha ammonito ancora – vanno rispettati». Quanto infine all’imminente rinnovo delle cariche al Polo Tecnologico di Pordenone, il Presidente di Unindustria ha auspicato che esso possa continuare ad essere soltanto il punto di riferimento di ricerca per le piccole e medie imprese» anticipando un imminente ampliamento degli spazi poiché in overbooking.

A Paolo Candotti, direttore generale di Unindustria, il compito di trattare le iniziative di rilievo realizzate e sostenute da una stretta collaborazione tra i partner della formazione e Unindustria. «Facendo parte del Club dei 15 – il gruppo delle associazioni di Confindustria, oggi 17, che rappresentano le province italiane a più alto tasso di industrializzazione – abbiamo messo in comune esperienze ed esigenze. L’obiettivo è illustrare come un percorso d’istruzione tecnica formi i giovani in modo già funzionale all’ingresso in azienda per ricoprire, anche post diploma, nuove mansioni generate dall’innovazione tecnologica e produttiva. In area management abbiamo invece, da anni, una collaborazione stretta con il MIB di Trieste (un EMBA internazionale a pochi passi dalle sedi delle nostre imprese). Con McKinsey&Company e successivamente col Cuoa – ha detto ancora Candotti – c’è invece un’ampia collaborazione sul tema della riduzione degli sprechi e l’aumento del valore grazie alle metodologie Lean». Tre gli esempi presentati seguendo una filosofia in cui il Gruppo Giovani Imprenditori svolge un ruolo propulsore di networking con scuole, università e specialisti della formazione ma in cui sono coinvolti direttamente molti imprenditori principalmente dei settori metalmeccanica e legno-arredo.