L’Asdi lancia il progetto “ministero del mobile” in Medio Oriente

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arredamento scrivania vetro RPaoliLUMINAREdeskAmbient 1Per il rilancio del comparto al via un progetto d’internazionalizzazione aperto a 16 aziende, due per ogni settore merceologico

L’obiettivo è creare un punto di riferimento stabile e duraturo in mezzo al Medio Oriente, un piccolo ministero degli Esteri a indirizzo economico che il Distretto del Mobile Livenza si sente pronto di poter lanciare. Non un’ambizione, semmai una evidente necessità dettata dalla rapida progressione e affermazione di Paesi che, in quell’area, palesano con continuità e risorse la tendenza a rifornirsi di “Made in Italy”: Iraq, Iran, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

Tanto che il presidente di ASDI DML, Denis De Marchi, insediatosi pochi mesi fa, sottolinea con forza e orgoglio, alle aziende, a pochi giorni dalla presentazione del progetto in una delle aree a maggiore densità industriale del Paese, di far propria questa opportunità, di «compattarsi – dice – perché è il momento di farlo: lo impone un nuovo paradigma del fare impresa in cui è nettamente privilegiata la nascita di microcosmi capaci di competere contro i giganti».

Uno scatto d’orgoglio che il 19 giugno, a Brugnera, una delle patrie italiane della produzione mobiliera, alla presenza dell’ex vice ministro dello Sviluppo Economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, oggi presidente di IWS, la società che in questa prima fase ha affiancato il DML, sarà enunciato sotto forma di progetto di internazionalizzazione. «Un incontro di lavoro finalizzato a far capire perché esserci è fondamentale».

Le candidature potranno essere presentate tra il 23 e il 27 giugno. Poi sarà subito operatività. «Saremo sul pezzo già dalla metà di luglio. Il criterio di selezione – spiega ancora De Marchi – è strutturato in modo da ottenere, per quanto possibile, una copertura omogenea dei vari sub-segmenti di prodotto. Ecco perché potranno partecipare non più di due aziende per settore. Faccio un esempio: non oltre due produttori di cucine, eccetera».

Tra le novità principali il superamento progressivo della cultura di fare impresa «da sé» e la presenza stabile, nel baricentrico Dubai, di due business promoter incaricati di creare un sistema permanente di relazioni commerciali con le imprese del DML. «Aggiungo – spiega ancora De Marchi – che alle aziende, affinché intendano col giusto spirito questa missione, è richiesto un fee di alcune migliaia di euro. Investiamo tutti, indistintamente».

La logica che sottintende il progetto di ASDI schiaccia l’occhiolino al contratto di rete di impresa: la proposta di prodotto sarà infatti attuata attraverso aggregazioni di imprese per ottimizzare l’offerta, la logistica e quanto possibile assorbendo oneri che le singole aziende difficilmente sarebbero in grado di sostenere. «Chi ha aderito beneficia già in questa fase dei risultati dell’indagine di mercato sui Paesi – target, del successivo affiancamento dei business promoter e di un flusso continuo di informazioni sui mercati obiettivo nonché, naturalmente, tutto il supporto necessario durante le missioni».