Al XXI raduno di “Pompieropoli” 700 operativi
Sono in bella vista sulle rive, di fronte a piazza Unità a Trieste, i mezzi antichi e recenti dei Vigili del fuoco, mostra inaugurata con schierati i pompieri del corpo di Trieste, che hanno sottolineato il taglio del nastro con il loro motto “audere in ardore” (ogni corpo provinciale ne ha uno e quello di Udine, ad esempio, è “Per ignem per undas celemme”) davanti ai colleghi che reggevano le biciclette d’epoca perfettamente corredate dalle vecchie pompe per l’acqua arrotolate tra pedali e manubrio.
Una rossa infilata d’automezzi aperta al pubblico poco prima che fosse inaugurata, all’interno della sede della Regione, un’altra pregevole rassegna di pezzi storici e foto in gran parte inedite, di modelli d’automezzi e di imbarcazioni.Un patrimonio messo assieme con pazienza da tre personaggi che hanno contribuito all’organizzazione del raduno: Claudio Persenico, che ha realizzato le decine di modellini, Claudio Masina, curatore della ricca collezione d’elmi storici e dal responsabile del XXI raduno e di tutti gli altri eventi analoghi sul suolo nazionale, Marino Comin, che ha messo assieme, con un attento lavoro di ricerca e spulcio, le foto che raccontano molti tra i momenti salienti dell’istituzione più amata dai cittadini italiani.
Mentre nel capoluogo giuliano si svolgevano queste cerimonie alla presenza, tra gli altri, del direttore regionale dei Vvf, Tolomeo Litterio, a Grado, si svolgeva la grande festa di “Pompieropoli”, parco ludico che per la gioia dei bimbi verrà montato anche nel capoluogo ed aperto ai loro giochi dalle 9 del mattino di domenica (sempre in piazza Unità).
Sono circa 700, ospitati in 18 strutture alberghiere, i pompieri arrivati nell’Isola d’oro, qualcuno con la famiglia, per partecipare al XXI raduno dei grisù d’Italia, iniziato con gli onori ai colleghi caduti, resi al monumento che si trova nella sede del comando provinciale e proseguito con l’analogo omaggio fatto sempre in mattinata ai soldati periti sul fronte della Grande Guerra e ricordati sul colle di San Giusto dal monumento dello scultore triestino Attilio Selva.