Dalla rete d’impresa a cavallo tra Pordenone e Udine nasce il primo “Polo delle finiture”

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Codroipo rete impresa finiture comet gruppo fondatori 1
Codroipo rete impresa finiture comet gruppo fondatori 1Uno strumento efficace per sostenere lo sviluppo delle imprese senza delocalizzare

L’obiettivo dichiarato è creare il “Polo delle Finiture”, ambiziosa definizione per un progetto integrato capace di proporsi come hub nel panorama italiano. Nella pratica tutto ciò ha la forma della rete di impresa costituita a Codroipo. Essa coinvolge realtà altamente specializzate nel trattamento superficiale dei metalli, una unione con caratteristiche peculiari sia per numero di aziende coinvolte sia per la sua trasversalità territoriale.

Il nucleo, complessivamente, consta di 150 dipendenti e 15 milioni di fatturato. Ne sono titolari Alfacrom 2000 Srl di Fiume Veneto, Bravin Srl di San Quirino, Caver di Casani Roberto di Basiliano, Corallo Srl di Fiume Veneto, Cromo Friuli Srl di Pavia di Udine, Diesse Srl di Fagagna, Emmegi Zincatura Srl di Fiume Veneto, Myrtus Srl di Maniago e TZ Srl di Varmo.

Sinergie e ottimizzazione degli investimenti sono intuibili: contrazione degli oneri di ricerca e approvvigionamento, progressivo sviluppo della capacità di penetrazione sul mercato interno, partnership su marketing, commerciale, sales e internazionalizzazione. Comet, in collaborazione con i sistemi confindustriali e camerali delle due province, è propulsore e collante del processo che ha curato sin dalla prima fase – conoscitiva – fino alla formalizzazione.

Secondo Silvano Buttò neo presidente della rete – titolare della Diesse Srl di Fagagna – «l’aver coronato il progetto in un tempo così ristretto è motivo di soddisfazione e conferma che progetti validi e ambiziosi, pur certamente non facili, di unire aziende con attività, percorsi e provenienze diverse, possono essere realizzati se gli attori comprendono che la globalizzazione impone scelte in passato difficilmente ipotizzabili». Buttò ha rivolto un particolare ringraziamento, oltre che al comune di Codroipo e a Comet, ai rappresentanti delle aziende per l’entusiasmo e la partecipazione, «continuiamo in questa direzione – ha aggiunto – sono certo che ci porterà ai successi auspicati».

Per Sergio Barel, presidente del Distretto Comet, «il futuro lancia ai territori una sfida strategica importante che è credere e agire in termini di aggregazione. Comet ha deciso di lavorare con le imprese puntando su progetti di reciproca collaborazione allargati anche ad aziende competitor. La filiera è protagonista assoluta, orizzontale o verticale. In essa si possono identificare temi aggreganti. Quanto alle possibilità di finanziamento dei progetti la prossima programmazione europea è un’opportunità da cogliere e possibile solo se facciamo squadra. Comet opera già con i partner del territorio: Unindustria Pordenone, Confindustria Udine, il Polo Tecnologico, Friuli Innovazione, le Camere di Commercio di Udine e Pordenone. Oggi raccogliamo uno dei risultati di tale collaborazione, a esempio e ulteriore dimostrazione che rete e collaborazione genera reti e collaborazioni».

Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone, oltre a esprimere la propria personale soddisfazione per questa soluzione che rafforza in qualche modo il legame tra province a vocazione pressoché sovrapponibile, ha ricordato il ruolo proattivo della Territoriale sulla specifica tematica ed anche che sul contratto di rete d’impresa Confindustria ha istituito una specifica agenzia nata per sostenere processi di internazionalizzazione e innovazione industriale così concepiti. «Il vantaggio delle reti – ha aggiunto – è sotto gli occhi di tutti, lo è anche nei processi di internalizzazione dov’è possibile ottenere un notevole contenimento degli oneri senza che questo vada in qualche modo a pregiudicare l’efficacia commerciale».

«Le reti d’impresa sono tra le più efficaci leve di rafforzamento del nostro tessuto produttivo – commenta il presidente di Unioncamere Friuli Venezia Giulia e Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo – e il sistema camerale ha saputo giocare d’anticipo, già da alcuni anni sensibilizzando e promuovendone la conoscenza e la cultura, e supportando le aziende con bandi appositi. La forza della rete permette alle singole imprese di avere maggiori opportunità e più peso in un mercato globale ormai agguerritissimo, di raccogliere anche maggiori competenze che permettono loro di essere più flessibili in base alle diverse esigenze della clientela, specie sul differenziato contesto internazionale».

«Il contratto di rete tutela l’autonomia dell’impresa pur all’interno di un progetto comune – ha detto il presidente di CCIAA Pordenone, Giovanni Pavan –. Tra i fattori trainanti i costi condivisibili, la maggior efficacia e potere contrattuale e la possibilità di poter distaccare facilmente il personale fra imprese della rete. Le scelte strategiche, inoltre, non vengono influenzate dalla mera presenza di contributi o sostegni che, spesso, corrono il rischio di avere un effetto discorsivo, e quindi posticipante, sulle decisioni».

Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine, ha aggiunto che «la costituzione di una rete d’impresa finalizzata all’integrazione produttiva è già di per sé un fatto positivo; assume ancora maggiore significato se consideriamo che a questa iniziativa partecipano nove aziende di due province, Udine e Pordenone, unite dalla volontà di offrire e promuovere, anche e soprattutto sui mercati esteri, una soluzione variegata e completa alle esigenze di finitura delle componenti metalliche».