Theiner: «la prevenzione è fondamentale per limitarne la proliferazione»
Prosegue la diffusione sul territorio regionale della fastidiosa zanzara tigre, insetto che è particolarmente attivo durante le ore diurne, cosa che rende molto difficile la frequentazione dei luoghi aperti. Dopo il Trentino, i primi esemplari di zanzara tigre sono comparsi in Alto Adige già nel mese di aprile, e con l’arrivo del caldo è previsto il proliferare di questi fastidiosi e pericolosi insetti.
L’Agenzia provinciale per l’ambiente ha già avviato una rilevazione statistica sulla presenza di zanzare tigre, ma la lotta si può vincere solamente puntando su due parole chiave: sensibilizzazione e prevenzione.
«Grazie alle rilevazioni che abbiamo avviato nel mese di maggio – ha sottolineato la direttrice del laboratorio biologico, Alberta Stenico – possiamo raccogliere dati e informazioni fondamentali sulla diffusione delle zanzare tigre sul territorio, ponendo le basi per il lavoro di prevenzione». Le punture di questi insetti, presenti da qualche anno in Alto Adige, non sono solamente fastidiose, sono anche pericolose: la zanzara tigre, infatti, è un potenziale vettore di malattie, e come molte delle specie animali provenienti da altre zone del mondo, rischia di produrre danni ambientali, sanitari ed economici. «Tutto ciò – ha precisato il primario del Servizi di igiene e sanità pubblica, Josef Simeoni – è dovuto all’insorgere di patologie tipicamente esotiche e pressoché sconosciute a queste latitudini».
«Per tenere il problema sotto controllo – ha aggiunto l’assessore provinciale Richard Theiner – non basta l’impegno della Provincia, dei comuni e di tutte le autorità competenti in ambito sanitario, è necessario il coinvolgimento di tutta la popolazione in quella che resta l’attività più importante: la prevenzione». Un esempio importante, da questo punto di vista, arriva dal comune di Laives: «siamo partiti da un mese con la lotta alla zanzara tigre – ha spiegato il sindaco Liliana Di Fede – utilizzando trattamenti con larvicida in tutte le aree pubbliche nelle quali sono presenti accumuli d’acqua».
Ma questo non basta: gli amministratori pubblici si appellano principalmente ai cittadini perché evitino l’acqua stagnante che si raccoglie in secchi, annaffiatoi, sottovasi, grondaie o bidoni, e se proprio non fosse possibile, individuate i focolai e utilizzate prodotti larvicidi.
Per quanto riguarda la diffusione della zanzara tigre in Alto Adige, le zone più colpite risultano essere la Bassa Atesina e le aree maggiormente urbanizzate delle città di Bolzano, Merano e Laives.