“Progetto energia alta Val di Non”: presentati i risultati

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progetto energia alta val di non 1Il progetto pilota del Trentino volto all’autosufficienza utilizzando biomasse rinnovabili e a basso impatto ambientale

Un progetto pilota per l’intero territorio trentino, così può essere definito lo studio di fattibilità che punta all’autosufficienza e all’ottimizzazione della produzione e del consumo di energia nell’alta Val di Non, in provincia di Trento, realizzato dal centro di ricerca Eurac di Bolzano.

Sono state analizzate importanti variabili in settori che rappresentano un’opportunità per lo sviluppo locale, oltre che per il risparmio energetico: per ogni singolo edificio dell’alta valle, ad esempio, è stato calcolato il potenziale fotovoltaico e quello termico; per gli acquedotti del territorio è stata considerata la possibilità di realizzare impianti sovracomunali al fine dell’ottimizzazione delle risorse e del massimo contenimento delle spese. Un valore particolare assume lo studio dello sfruttamento dei reflui zootecnici per la produzione di biogas, considerando che in alta valle sono presenti 3.000 capi di bestiame e, vista la grande diffusione della zootecnia sul territorio, sarebbe auspicabile in un prossimo futuro la realizzazione di un impianto di biocogenerazione.

La risorsa energetica è vitale per il progresso economico e sociale delle popolazioni che dispongono in abbondanza di beni ambientali come l’acqua e le foreste: con questo progetto, che indica le possibilità di sfruttamento dell’ambiente senza metterne in pericolo la rigenerazione, l’alta Val di Non può tracciare un percorso valido per l’intero Trentino. Presentando i risultati della ricerca, sono stati illustrati gli studi sul potenziale solare dei singoli tetti degli edifici esistenti sul territorio dell’alta Val di Non, definito “catasto solare”, che sono adesso a disposizione dei cittadini per valutare l’installazione di impianti solari sulle proprie abitazioni, anche riconducendo gli interventi per tipologie di costruzioni similari, per abbattere i costi. Inoltre, lo studio ha valutato la fattibilità tecnico-economica per l’installazione di turbine idroelettriche sugli acquedotti dei comuni di Amblar, Don, Cavareno, Dambel, Fondo, Malosco, Romeno, Ronzone, Ruffrè/Mendola, Sarnonico, la stima delle biomasse legnose nell’alta Val di Non e l’analisi della filiera locale Foresta-Legno-Energia. Di grande interesse, per la prevalenza in alta valle di allevamenti bovini, la gestione sostenibile dei reflui zootecnici: è stato stimato il potenziale di produzione di biogas, accompagnandolo ad uno studio di fattibilità di un impianto di biocogenerazione. Altro tema in campo, la mobilità sostenibile, legata al potenziamento delle proposte turistiche dell’alta valle. La revisione della mobilità turistica in un’ottica sostenibile consentirebbe infatti l’iscrizione dei comuni dell’alta valle alle “Perle Alpine”, un associazione di località esempio di turismo sostenibile riconosciuta a livello internazionale. Il progetto Energia ha valutato anche la revisione del piano di illuminazione, con la mappatura di tutti i punti luce del territorio per studiarne l’ottimizzazione e il conseguente risparmio energetico.