L’Agenzia Spaziale Italiana volta pagina dopo il commissariamento a seguito degli scandali gestionali
Roberto Battiston è il nuovo presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). L’ha nominato il ministro per l’istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, selezionandolo nell’ambito della rosa di nomi proposta dal Comitato presieduto da Fabio Beltram.
Era una nomina molto attesa, tanto più che il 12 maggio scorso era scaduto il mandato del commissario straordinario dell’Asi, Aldo Sandulli. «Facciamo le cose al tempo giusto, con la concretezza e la rapidità necessaria, ma anche con l’attenzione all’eccellenza – ha detto il ministro Giannini – e penso che questo sia un punto di partenza e di rilancio di un settore, quello aerospaziale, che ha un valore strategico incalcolabile».
Soddisfatto e consapevole del compito impegnativo che lo attende, Battison è pronto a cominciare una fase di lavoro intensa perché sa che, «come terzo Paese contributore dell’Esa, con un contributo di circa 700 milioni di euro allanno, l’Italia non può permettersi una fase di inattività in un contesto altamente competitivo, nell’ambito del quale vengono discusse strategie di alta rilevanza». Il suo insediamento potrebbe avvenire “in tempi brevissimi” e parlare di programmi adesso è naturalmente prematuro, ma il nuovo presidente dell’Asi è convinto che sia «nell’interesse di tutti avere un’agenzia spaziale nella quale le attività scientifiche e quelle industriali trovino un modo bilanciato e armonico di procedere». Tra gli obiettivi che Battiston segue con passione da anni è il ritorno dell’uomo sulla Luna, creando una base permanente.
Nato a Trento nel 1956, sposato con quattro figli, Battiston è ordinario di fisica sperimentale all’università di Trento, presidente della Commissione II dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per la Fisica Astroparticellare, ed è membro del Tifpa (Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application), il nuovo Centro Nazionale dell’Infn. Dopo la laurea in Fisica alla Scuola Normale di Pisa, si è perfezionato in Francia, all’Ecole Normale Superieure, e nel 1982 ha conseguito il dottorato presso l’Università di Parigi IX, Orsay. Nel 1993 è diventato ordinario di fisica generale nell’università di Perugia. Da 20 anni è attivo nel settore spaziale, in particolare nella ricerca sui raggi cosmici e nel 1994, con il Nobel Samuel C.C. Ting ha proposto la realizzazione dell’esperimento Ams, il “cacciatore di antimateria” installato dal 2011 all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale.
«Per l’Infn Battiston è stata la persona chiave nella costruzione delle nostre attività di fisica nello spazio», ha detto il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni. Le competenze tecnologiche acquisite dall’ente nei progetti promossi da Battiston, ha aggiunto, «ci hanno permesso di diventare partner privilegiati su satelliti scientifici americani, russi e cinesi. Sono sicuro che sarà un ottimo presidente e colgo l’occasione per un grande in bocca al lupo».