“China Workshop” a Verona: agricoltura, agroindustria e sicurezza alimentare

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giuseppe riello presidente cciaa verona 1Il secondo dei 4 seminari organizzati da Fondazione Italia Cina e Camera di Commercio in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Cina con l’obiettivo di offrire una concreta assistenza alle imprese italiane

Si è svolto presso la Camera di Commercio di Verona “China Workshop: agricoltura, agroindustria e sicurezza alimentare”, il secondo dei quattro seminari organizzati dalla Fondazione Italia Cina e dalla Camera di Commercio Italo Cinese in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Pechino nell’ambito della promozione dei “Pacchetti di collaborazione Sino-Italiana”, con la partecipazione di Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio di Verona, Margherita Barberis, direttore generale della Fondazione Italia Cina e Alcide Luini, segretario della Camera di commercio Italo Cinese. Presente anche in collegamento telefonico l’Ambasciatore d’Italia in Cina Alberto Bradanini.

L’iniziativa ha l’obiettivo di informare gli operatori italiani sulle opportunità di business nel mercato cinese e di convogliare verso l’Ambasciata d’Italia in Cina proposte e progetti delle aziende dei vari settori attraverso un “Call for Projects”. Gli eventi si articolano in un primo momento informativo e formativo ed in un secondo momento di assistenza alle imprese, un “Business Incubator” dedicato alla finalizzazione dei progetti di business rivolti alla Cina che offre alle aziende la possibilità di ricevere consulenza gratuita da parte di esperti del settore richiesto, con l’obiettivo di finalizzare i progetti. Questi ultimi saranno raccolti e successivamente presentati all’Ambasciata d’Italia a Pechino che li valuterà per darne un seguito operativo. Inoltre, in occasione della visita in Cina del presidente del Consiglio Matteo Renzi prevista nella prima decade di giugno, l’Ambasciata Italiana a Pechino presenterà i 4 “Pacchetti per la Collaborazione Sino-Italiana” alle aziende cinesi. In tale occasione sarà distribuita una brochure, all’interno della quale verranno presentate le aziende italiane che hanno partecipato ai 4 workshop settoriali, in modo che le aziende cinesi prendano contatto direttamente con le aziende italiane. I quattro settori sono: tecnologie ambientali e sviluppo sostenibile, il cui workshop ha avuto luogo il 6 maggio a Milano, quello di Verona su agricoltura, agroindustria e sicurezza alimentare; salute e servizi sanitari, che avrà luogo il 23 maggio a Bologna; urbanizzazione sostenibile che si svolgerà il 26 giugno a Milano.

Per il presidente della Fondazione Italia Cina Cesare Romiti, «il nostro Centro Studi ha rilevato che quello agroalimentare continuerà a rappresentare un settore particolarmente ricco di opportunità per le imprese italiane in Cina. Se l’Italia non ha ancora colto appieno le opportunità offerte dal mercato cinese per i prodotti agroalimentari è per una serie di motivi, tra cui la frammentazione delle imprese italiane, la radicata tradizione gastronomica cinese e le problematiche di accesso al mercato. Del resto però l’Italia è leader sul mercato cinese nel settore della meccanizzazione agricola, e per quanto riguarda la sicurezza alimentare il modello italiano è un riferimento per la Cina. Su quest’ultimo tema la Fondazione sta lavorando molto, in quanto siamo certi che questo possa diventare un veicolo per la riconoscibilità e le procedure di accesso dei prodotti di eccellenza italiani in Cina».

Il segretario generale della Camera di commercio Italo Cinese Alcide Luini ricordato che «tra le priorità che il Governo cinese ha assunto per i suoi interventi in campo alimentare c’è quella relativa alla sicurezza. Come Camera di commercio italo cinese abbiamo già avviato diverse iniziative per definire un sistema condiviso per la sicurezza così da superare gli attuali ostacoli doganali e facilitare l’esportazione dei nostri prodotti».

Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio di Verona, «dal 2011 la Cina è uno dei maggiori mercati per i prodotti alimentari e le bevande. Il sistema distributivo è in fase di sviluppo e sono ampi i margini per la crescita del consumo di prodotti di fascia alta. Insomma il mercato ideale per le nostre produzioni agroalimentari. Peccato che i nostri produttori siano ancora restii ad affrontare questa sfida: le aziende veronesi hanno esportato in Cina alimenti e vino per 8,8 milioni di euro nel 2013, il 5% in meno rispetto al 2012 e a fronte di uno sviluppo del mercato cinese del 15%. Siamo la terza provincia esportatrice italiana di vino in Cina, dopo Cuneo e Firenze e la 14esima per gli altri prodotti agroalimentari. Per trovare una voce di export legata all’agroalimentare dobbiamo scendere al nono posto della top ten dei prodotti scaligeri esportati in Cina, le bevande. In Cina, l’anno scorso, le nostre aziende hanno esportato macchinari, cisterne, radiatori, motori e generatori elettrici per 69 milioni di euro, il 37% dei 186 milioni di euro di produzioni complessivamente esportate. Senz’altro si tratta anche di macchinari destinati all’agroindustria, ma si può fare di più».

Veneto Franco Manzato in cattedra 5 1Secondo Franco Manzato, assessore all’agricoltura della Regione Veneto, «l’agroalimentare veneto, il cui export vale 4.821 milioni di euro (dati 2012), guarda alla Cina, la seconda potenza economica mondiale. Quello cinese si prospetta infatti come il più promettente e grande mercato di consumo del mondo, dove l’export agroalimentare italiano è cresciuto nel suo complesso nel 2013 del 17%. A tal proposito il Veneto, insieme a Fondazione Italia Cina, ha avviato un progetto finalizzato alla concretizzazione di rapporti commerciali tra le imprese agroalimentari e i buyers cinesi. Per far questo, un gruppo di aziende sta seguendo un corso di formazione su cultura, abitudini alimentari, sistema giuridico e promozionale della Cina, al quale seguirà un viaggio in terra cinese ed il reciproco invito di giornalisti e distributori cinesi nel nostro territorio. Un progetto ambizioso che guarda al futuro, ed il Veneto è pronto a fare questo passo».