Come espandersi negli Stati Uniti

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confindustria UD export USA 1Seminario di Confindustria Udine e Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia

Dopo il focus sulla Federazione Russa organizzato congiuntamente a fine febbraio scorso, Confindustria Udine e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia hanno affrontato lo scenario di un mercato di riferimento ed in ripresa quale quello degli Stati Uniti d’America.

I dati aggiornati dell’Istat indicano che l’export della provincia di Udine verso gli USA è cresciuto dal 2012 al 2013 del 47,6%, partendo dal dato 2012 di 235 milioni di euro esportati nel Paese, per arrivare nel 2013 ad una quota pari a 345 milioni di euro.

Il salto è dovuto ad un marcato aumento delle esportazioni dei prodotti alimentari, delle bevande, dei prodotti in metallo e dei macchinari. Il settore dell’arredo-mobile rimane costante nei dati export. Il mercato statunitense, per quanto concerne la Provincia di Udine, si attesta ad una quota export sul 2013 pari al 7% del totale delle esportazioni provinciali nel Mondo. In un quadro complessivo di regione Friuli Venezia Giulia, i dati sono ugualmente confortanti e ci segnalano un balzo delle esportazioni dal 2012 al 2013 pari a poco più del 13%. Complessivamente, le esportazioni regionali verso gli States, trascinate in linea dai settori sopra riportati, si attestano al 22% del totale nel 2013. Ovviamente il tutto va anche inquadrato nell’Accordo di Libero Scambio tra UE e USA che dovrebbe vedere finalmente la luce a breve e che sicuramente sarà una grossissima leva per la rimessa in moto anche dell’economia europea. Basti pensare, citando il “Position Paper” di Confindustria steso appositamente per questo argomento, che UE e USA costituiscono circa il 50% del PIL mondiale e quasi 1/3 dei flussi commerciali globali. Lo stock di investimenti bilaterali è pari a 2.394 trilioni di euro ed ogni giorno vengono scambiati merci e servizi per un valore medio di quasi 2 miliardi di euro.

«La loro progressiva integrazione, pertanto – ha evidenziato Alessandra Sangoi, vicepresidente di Confindustria Udine – non può che essere mutualmente vantaggiosa se verranno armonizzati al meglio i seguenti punti: accesso al mercato (dazi e quote per prodotti industriali, agricoli e servizi, liberalizzazione degli investimenti, accesso agli appalti pubblici); dialogo regolamentare (armonizzazione degli standard ed eliminazione delle barriere tecniche); collaborazione su temi globali di comune interesse (ambiente, lavoro, proprietà intellettuale, energia, PMI, etc.)».

Il focus di palazzo Torriani, moderato da Stefano Sello, coordinatore Mercato imprese Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, si è articolato attraverso i contributi di Giovanni Foresti, Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo (“L’industria della Regione e nella provincia di Udine: opportunità di crescita negli Stati Uniti”), Daniele Marcheselli, Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo (“Sviluppare le attività industriali e commerciali negli Stati Uniti”) e Alessandro Grillo e Alessandro Guzzo in collegamento video con la filiale di New York (“Il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo negli Stati Uniti”).

E’ seguito, con l’esposizione di Sandro Barazza, responsabile di Eurotech di Amaro, l’esame di un caso di successo di imprese friulane negli Stati Uniti. «E’ un mercato in cui bisogna esserci e lo si può fare in due modi o costituendo una start up o, come abbiamo fatto noi, comprando società in loco. In ogni caso bisogna seguire l’azienda che si costituisce o personalmente o con persone di fiducia che conoscano bene la mentalità americana. Non si può gestire un’impresa negli USA applicando il modo di pensare italiano».

La conclusione dei lavori è stata affidata a Renzo Simonato, direttore generale della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. «L’azienda che vuole esportare e internazionalizzarsi – ha evidenziato Simonato – non può improvvisare e comunque la crescita all’estero presuppone preparazione, investimenti e continuità. La Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, grazie all’appartenenza al Gruppo Intesa Sanpaolo, può portare la sua esperienza e il suo supporto alle imprese per approcciarsi nel modo migliore ai mercati esteri, in questo caso ad un’area vasta e difficile quale quella degli Stati Uniti. Con l’incontro di oggi abbiamo voluto stimolare delle riflessione assieme agli imprenditori proponendoci come interlocutori affidabili, qualora decidessero di svilupparsi in questi mercati».