L’area del Padovano la più colpita dai nuovi allagamenti. La Regione appronta il decreto di stato di crisi per assegnare i primi interventi di sostegno
Continua il maltempo a fasi alterne in Veneto e, più in generale, su tutto il NordEst. La pioggia incessante sta facendo diventare ancora più critica la situazione nella bassa padovana soprattutto nell’area estense e di Monselice, zona in cui la Protezione Civile ha dichiarato lo stato d’allerta e colpita questa mattina anche da una grandinata. Preoccupano i livelli dei corsi d’acqua: a Solesino il Fratta Gorzone ha raggiunto i livelli di guardia e ora sorvegliato speciale per rischio esondazione.
A Casale di Scodosia una centralina Enel stata centrata da un fulmine determinando un black-out in una decina di abitazioni. A Piove di Sacco fulmini e saette hanno centrato case isolando dalla corrente per ore ed ore numerose abitazioni.
I terreni inzuppati non riescono ad assorbire la quantità d’acqua caduta in abbondanza. Coldiretti denuncia la situazione critica della bassa padovana. «Non si distinguono più strade ne fossati, sembra una laguna» commenta Andrea Barbetta giovane agricoltore di Sant’Elena d’Este. Sono migliaia gli ettari allagati: campi di mais, frumento e soia ma anche orti, serre, frutteti e vigneti evidenzia Coldiretti, che ricorda inoltre la presenza in zona di allevamenti con molti animali in pericolo come polli e tacchini.
Dalla provincia di Rovigo arrivano le prime segnalazioni di coltivazioni affogate mentre il tempo non da tregua. «Per giorni sarà impossibile eseguire qualsiasi lavoro, il nostro obiettivo salvare il raccolto e ripulire dal fango gli annessi rustici» dicono gli agricoltori di Coldiretti impegnati con pompe ed idrovore a limitare i danni al settore primario, già messo alla prova varie volte e che continua a registrare, a causa delle avversità atmosferiche, con gravi ripercussioni sul reddito delle imprese.
Senza sosta gli interventi dei vigili del fuoco con imbarcazioni e mezzi anfibi: decine gli scantinati i garage e i piano terra allagati.
In attesa che la Regione decreti ufficialmente lo stato di crisi, il presidente Zaia ha detto di seguire costantemente l’evolversi della situazione, il centro operativo della Provincia di Padova avrebbe stimato in un centinaio le famiglie rimaste prive di abitazione.
Dall’inizio di questo ennesimo evento atmosferico eccezionale sono impiegati nelle operazioni di soccorso circa 500 volontari della Protezione Civile, dei quali almeno 100 per volta H24 7 giorni su 7, ed è stata attivata la Sala operativa regionale di emergenza.