Renzi a Verona per l’ultima giornata del Vinitaly

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vinitaly-2014-luca-zaia-dona-a-matteo-renzi-bandiera-veneto-ilnordestZaia dona al presidente del Consiglio la bandiera del Veneto. Renzi: «sono orgoglioso di riceverla, perché il Veneto è una regione straordinaria»

Giornata senza dubbio storica quella di chiusura dell’edizione 2014 di Vinitaly, visto che per la prima volta in assoluto un presidente del Consiglio si è recato in visita a quello che è il maggiore salone mondiale del vino. Matteo Renzi ha fatto la sua prima tappa nello spazio fieristico allo stand istituzionale del Veneto, accompagnato sin dall’ingresso dal governatore della Regione Luca Zaia.

Qui, dopo un brindisi di rito a base di Prosecco, Zaia ha fatto omaggio a Renzi di una bandiera della Regione con il Leone Alato di San Marco che tiene tra le zampe, stese tra mare e terra, il libro chiuso. I due leader hanno steso la bandiera per i fotografi e il presidente del Consiglio ha ricordato al giornalisti presenti: «questa è la bandiera del Veneto, che è una delle colonne dell’Italia. Noi siamo orgogliosi di averla». Renzi si è prodotto un un’incensazione del sistema Veneto: «il Veneto è una delle colonne dell’Italia. Luca Zaia mi ha dato la bandiera del Veneto: io sono il presidente del Consiglio e sono orgoglioso di riceverla; il Veneto è una regione straordinaria che può essere una locomotiva per uscire dalla crisi, Che questo avvenga con strumenti democratici è naturale». Soddisfatto per il colpo il governatore Zaia: «la consegna della bandiera ha un alto valore identitario ed è quella che vorremmo vedere esposta in tutti gli uffici dello Stato presenti in Veneto. Chi rispetta i veneti – ha aggiunto Zaia – rispetta la loro bandiera». Il presidente veneto ha detto di aver apprezzato il gesto di Renzi di farsi fotografare assieme a lui con la bandiera e di sperare che si concretizzi «quella risposta che i veneti si attendono da Roma».

Secondo Zaia «quello di Renzi, che ha accettato e gradito il dono della Bandiera del Veneto, è stato un segno di grande rispetto nei confronti dei veneti e di una realtà che ha intriso di sé 1100 anni di storia. E’ quel rispetto, il suo, che ad esempio non hanno sempre le istituzioni dello Stato presenti in Veneto». Quanto all’affermazione che le realtà che hanno già pagato non possono essere costrette a tagli lineari, Zaia ha ricordato che «siamo i più virtuosi, i più bravi nella gestione dei conti, siamo una regione di riferimento nazionale per la sanità. Lasciamo ogni anno 21 miliardi di tasse a Roma, perché a tanto ammonta il nostro residuo fiscale attivo: solidarietà che va a favore degli spreconi. Non capiamo per quale motivo dobbiamo chiudere le aziende, vedere imprenditori che si suicidano, cittadini che perdono i posti di lavoro e continuare a pagare a Roma tasse che vengono sprecate». Quanto alle aspettative dopo il messaggio del premier passato a Vinitaly sulla questione veneta, il Governatore ha commentato: «finirà la luna di miele, passeranno i cento giorni, poi vedremo i risultati. Che dovranno tradursi in provvedimenti che dimostrino poi che dai buoni propositi si passa ad attività che siano efficaci e concrete per i Veneti».

Renzi non ha sprecato l’ennesima vetrina per commentare le novità delle ultime ore, ad iniziare dal progetto di bilancio dello Stato 2014, partendo dalla norma che introduce il tetto per tutti i dipendenti statali: «è inaccettabile l’aumento delle retribuzioni dei dirigenti pubblici registrato nel corso degli ultimi due anni specie nella parte variabile ed è sacrosanto mettere un tetto agli stipendi. 238.000 euro lordi non mi sembra una cifra banale – osserva Renzi – è più del doppio di quello che prende il presidente del Consiglio, che prende già tanto ed è scandaloso che si debba ridurre a quella cifra lì». A chi dice “sono talmente bravo che nel privato mi darebbero il doppio”, il premier risponde «vai nel privato, ce ne faremo una ragione. Chi lavora nel pubblico – sottolinea – non lo fa solo per una questione economica, ma anche per convincimento, passione». Non solo: Renzi si è soffermato anche sui centri di potere esistenti all’interno del comparto pubblico: «non è accettabile che nella pubblica amministrazione ci siano mandarini che restano lì per una vita e diventano intoccabili».

Dopo la visita allo stand del Veneto, Renzi si è recato in quello del Friuli Venezia Giulia per concludere il giro nel padiglione che ospita la Regione Toscana.