Al Mag di Riva del Garda “Astrazioni cromatiche” di Aldo Schmid

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Aldo Schmid Senza titolo 1974 acrilico plastico su tela cm 140x140 Collezione privata 1
Aldo Schmid Senza titolo 1974 acrilico plastico su tela cm 140x140 Collezione privata 1Una finestra sul contemporaneo nello spazio pinacoteca fino al 20 luglio 2014

Con la mostra dedicata al pittore Aldo Schmid, il Museo Alto Garda (MAG) prosegue il suo progetto pluriennale dal titolo “In Pinacoteca.

Finestre sul contemporaneo”, iniziato nel 2013 con la personale di Claudio Olivieri “Il colore disvelato”, nell’ambito del quale il MAG intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul linguaggio contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento. Da luogo di conservazione di carattere storico-artistico, la Pinacoteca del Museo di Riva del Garda apre dunque le sue finestre su una selezione di progetti espositivi che permettano di documentare il più recente linguaggio figurativo.
La ricerca pittorica dell’artista trentino Aldo Schmid (Trento, 1935 – Monzumo, Bologna, 1978) rappresenta una delle esperienze più compiute e coerenti, all’interno del panorama culturale territoriale, dedicata squisitamente all’indagine sulle potenzialità espressive del colore.
Schmid aveva iniziato a occuparsi del problema del colore come elemento fondante della sua poetica nel 1964, affidando la sua instancabile ricerca teorica – che lo avvicina alle esperienze dello svizzero Itten – a una serie di manoscritti, pubblicazioni nonché ad alcuni fondamentali cicli pittorici.
Nell’evolversi della sua ricerca, Schmid approfondisce la complessa fenomenologia delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite comparazioni percettive, seguendo pratiche metodologiche rigorosamente verificabili e studiate sul piano teorico. Nel 1977, insieme ad altri artisti trentini, dà vita al Movimento di Astrazione Oggettiva. Non ci è dato sapere quali esiti avrebbe raggiunto la sua pittura poiché, come è noto, Schmid muore il 15 aprile 1978, vittima di un incidente ferroviario avvenuto sulla linea Bologna-Firenze, a Monzumo.
Questa mostra vuole essere un omaggio alla sua arte condotta con rigore e dedizione nell’alveo della pittura pura.