Arriva al 30% del totale (1.403 milioni di euro) il concorso al risanamento del bilancio dello Stato
Il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, ha presentato in Consiglio provinciale a Trento l’assestamento di bilancio 2014. Al centro del documento la riqualificazione della spesa pubblica e l’utilizzo di nuovi strumenti per sostenere lo sviluppo delle imprese, «per venire incontro – ha detto Rossi – ai bisogni di chi è maggiormente in difficoltà, a partire dai giovani disoccupati e da chi ha perso il lavoro».
Fondamentale per Rossi anche «ricostruire un clima di fiducia nella politica e nella gestione della cosa pubblica, intervenendo in particolare sulla questione dei vitalizi, che tanto scalpore ha destato nell’opinione pubblica». «Per risalire la china della crisi – ha aggiunto – occorre mettere a frutto tutte le risorse disponibili, investendo sui principali fattori di sviluppo del sistema provinciale: valorizzare il capitale umano, rafforzare e rendere più competitivo il sistema produttivo locale, preservare la qualità del territorio e dell’ambiente, salvaguardare e, se possibile, migliorare, il livello di qualità della vita raggiunto dalla collettività trentina, rafforzare il patrimonio dell’Autonomia».
Nel biennio 2014-2015, le stime illustrate dal presidente Rossi parlano di una crescita ancora fragile, con valori contenuti (0,9% nel 2014, 1,5% nel 2015, «valori comunque superiori alle previsioni nazionali», ma sicuramente non sufficienti per invertire la tendenza al calo della disponibilità delle risorse al netto dell’inflazione). La domanda estera anche per il Trentino rimane importante, mentre qualche segnale positivo emerge dalla stessa domanda interna. Permangono le difficoltà nell’accesso al credito ed i problemi occupazionali, cui si sommano i riflessi in sede locale delle manovre di risanamento sulla bilancia pubblica nazionale.
Una parte importante della relazione è stata dedicata ad illustrare le proposte del Trentino per compartecipare alla revisione della spesa pubblica del Governo, in particolare attraverso l’assunzione degli oneri concernenti la gestione di funzioni precedentemente esercitate dallo Stato, nonché le azione dirette previste dalla manovra per sostenere i segmenti più deboli della società trentina (giovani, lavoratori e famiglie in difficoltà, anche in attuazione della nuova delega sugli ammortizzatori sociali). Si fa sempre più “pesante” il taglio delle risorse dell’Autonomia per contribuire al risanamento del bilancio pubblico: nel 2014 la riduzione toccherà il 30% del bilancio, raggiungendo quota 1.403 milioni di euro, rendendo più difficili l’applicazione di misure anticicliche a supporto dello sviluppo.
Un accenno infine al tema dei costi della politica e ai suoi riflessi sul clima di disaffezione generale che si respira anche in Trentino. «Oggi abbiamo davanti una sfida ancora più difficile – ha detto Rossi – ricostruire un rapporto di fiducia con le persone, con i cittadini, con la nostra società. Ciò che ha prodotto o meglio non prodotto la politica nazionale in questi ultimi vent’anni ne è certo la causa principale. Ma non possiamo chiamarci fuori da questa responsabilità e avete capito perfettamente a cosa mi riferisco. Vorrei esprimere anche in questa sede l’auspicio che le decisioni che dovremo prendere assieme in Consiglio regionale sulla revisione dei trattamenti pensionistici vadano nella direzione di una ritrovata ragionevolezza ed equità e contribuiscano a riprendere quel dialogo con i cittadini senza il quale il nostro operato rischia di essere vano».