Retata dei Ros e stupore del mondo della politica, diviso tra sostenitori e contrari
Operazione di presunto antiterrorismo condotta dalla Procura di Brescia che ha portato all’arresto di 24 persone tra i cosiddetti secessionisti veneti e 33 le perquisizioni complessive che hanno interessato il Veneto nell’operazione del Ros.
Secondo quanto si è appreso, gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell’Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al noto gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l’associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell’8 dicembre scorso. Arrestato anche l’ex deputato, Franco Rocchetta, già esponente della Lega Nord. L’accusa mossa dalla Procura di Brescia è quella di terrorismo (270 bis c.p.).
L’“epicentro”, sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano dove sarebbe stato trovato il “tanko”. Gli indagati, secondo quanto è emerso nelle indagini, avevano pensato di trasformare un trattore agricolo in una sorta di mezzo corazzato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c’erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione.
All’operazione sono scattate immediate le reazioni del mondo della politica, divisa tra colpevolisti ed innocentisti. “Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico decretato dall’89,10% degli elettori nel referendum di indipendenza del Veneto”: a dirlo in una nota Gianluca Busato di “Plebiscito.eu”, la realtà venetista che ha lanciato la consultazione online per l’indipendenza del Veneto, in merito all’operazione dei Ros dei carabinieri disposta dalla procura di Brescia nei confronti dei cosiddetti secessionisti veneti. “Apprendiamo notizie – rileva Busato – che stanno già assumendo i connotati del ridicolo e dell’indecenza, a proposito di arresti di patrioti veneti. Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento”. Busato esprime solidarietà e vicinanza agli arrestati, tra i quali Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta, e parla di arresti compiuti “con accuse che appaiono fin d’ora risibili”.
Il presidente veneto Luca Zaia parla di un’inchiesta ad “orologeria” nel commentare il blitz ordinato dalla Procura di Brescia, “con una tempistica – afferma – che far pensare male, in un momento in cui c’è questa istanza del Veneto sull’indipendentismo e sull’autonomia. Domani – prosegue Zaia – ci sarà una grande eco sui media, ma qualcuno si dovrà ricordare il consuntivo di questa inchiesta che finirà con una “pacca sulle spalle”, un guadagno per gli avvocati” e, secondo il governatore, poco o nulla per gli indagati. Zaia si dice poi perplesso per la “sproporzione dell’uso di forze dell’ordine” rispetto ad un’inchiesta che, secondo il governatore veneto, non ha nulla a che vedere con rigurgiti terroristici. Quanto al divieto alla manifestazione di stasera a Venezia comunicato dalle autorità ai venetisti di “Plebiscito.eu”, Zaia giudica “un pessimo scivolone vietare manifestazioni di chicchessia. Molti di quelli che avevano intenzione di manifestare – sottolinea – sono tra coloro che hanno manifestato contro di me, sotto la mia abitazione”. Infine Zaia si rivolge al premier Matteo Renzi, per chiedere “se non ha nulla da dire su questa inchiesta, lui che si considera liberista fino in fondo”.